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Ad assistere al mio intervento è stato il conducente di un'ambulanza (non era in emergenza) che si è dovuto fermare poco distante da me dal momento che avevo posizionato la mia auto in mezzo alla strada, proprio accanto al gatto. Essendo disabile, non avevo altro modo per poter soccorrere l’animale. Ma quando il gatto si spostò più lontano sono stata costretta a rivolgermi al conducente dell’ambulanza chiedendogli aiuto più volte perché non scendeva dal mezzo. Solo quando gli mostrai il cartellino di disabile si mosse, seppur malvolentieri, e mentre si apprestava ad andare incontro al gatto, questo si rialzò e, incredibilmente, fece una lunga fuga attraversando sia l’aiuola sia l’altra corsia del viale per poi sparire dietro ad un muretto, all’altezza del negozio Computer Help.
Più tardi, con la luce del giorno, tornerò in zona insieme a mio marito per cercare il micio e per affiggere dei biglietti col recapito telefonico, nell'eventualità che il proprietario lo stia cercando.
Ovviamente non posso esentarmi dal criticare lo scorretto comportamento del conducente dell’ambulanza il cui intervento non è stato né spontaneo né tempestivo, in contrasto con la legge di Stato che prevede l’obbligo di soccorrere un animale incidentato al pari delle persone.
Per quanto riguarda l’investitore (al quale non auguro certamente del bene) … chissà forse in zona ci sono occhi elettronici che hanno visto e registrato e una denuncia per maltrattamento (o uccisione) di animale, non sarebbe inopportuna!!!