30 OTTOBRE 2024
Il focolaio è scoppiato nell’Azienda agricola Emilio Nalon: mercoledì 23 ottobre i primi animali morti.
Ora tutti i capi di pollame presenti nell’allevamento, circa 25 mila capi, saranno soppressi. Il Servizio Prevenzione della Regione ha riunito martedì 29 ottobre l’unità di crisi che ha disposto l’immediato isolamento del sito e attivato tutti i protocolli di sicurezza previsti in questi casi. Sarà giovedì 31 con la soppressione dei tacchini e il successivo smaltimento in un impianto a biogas. Dopo 42 giorni la prima sanificazione alla quale seguirà una seconda. «casi simili si erano già verificati in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, mentre da noi erano stati trovati morti due uccelli migratori, uno a Latisana e uno all’Isola della Cona, per cui eravamo già allertati. Questa è la stagione più pericolosa per la trasmissione del contagio, essendo tanti uccelli migratori in movimento.
Seguendo anche le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sul contenimento dell’influenza aviaria: il Friuli Venezia Giulia ha attivato un accurato Piano di prevenzione.
Solitamente l’aviaria contagia gli uccelli selvatici che permettono al virus di propagarsi attraverso le feci. Normalmente gli uccelli selvatici sono portatori sani mentre il virus è molto contagioso e letale per gli animali di allevamento domestico.
Proprio nei giorni scorsi, infatti, è stato emanato dal Ministero della Salute, a seguito del rinvenimento di alcuni focolai di aviaria in Veneto e in Lombardia, un "Dispositivo dirigenziale recante ulteriori misure di controllo sorveglianza ed eradicazione per contenere la diffusione dell’influenza aviaria" con oggetto "Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1". Il virus dell’influenza A e può presentarsi a bassa o alta patogenicità. Normalmente gli uccelli selvatici sono portatori sani mentre il virus è molto contagioso e letale per gli animali di allevamento domestico: polli, anatre, tacchini.Nel caso dell’alta patogenicità (HPAI) ha conseguenze importanti sugli animali, aumentando notevolmente la loro mortalità. I virus influenzali di tipo A possono eventualmente diffondersi anche ad altri animali (cani, maiali, cavalli)
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Il rischio per le persone riguarda coloro che sono a stretto contatto con gli animali infetti: per questo i tre dipendenti dell'allevamento sono stati sottoposti a vaccino antinfluenzale e tampone. Precauzione dovuta, perché quelle rare volte in cui l'aviaria riesce ad arrivare all'uomo può presentarsi in forme gravi. Tuttavia la trasmissione tra umani è rarissima e di solito la catena di contagio si ferma presto. Gli esperti sottolineano la sicurezza della filiera della carne che arriva sulle nostre tavole e l'ulteriore protezione data dalla cottura, che, sopra i 70 gradi, uccide la maggior parte dei patogeni.