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FINE ANNO SENZA BOTTI: ULTERIORI INIZIATIVE DI SENSIBILITA' E CIVILTA' DEI SINDACI ITALIANI.




Ulteriori iniziative di sensibilità e civiltà da parte dei sindaci italiani che si aggiungono alle oltre 830 ordinanze comunali in cui il divieto dei botti è già in atto.



Recentemente i sindaci di Bari, Torino e Venezia hanno deciso di festeggiare l’arrivo del 2012 vietando fuochi d’artificio e ogni strumento utile a provocare eccessivo rumore.



Ogni anno i botti provocano centinaia di feriti, seri problemi per la salute degli animali e un pericoloso aumento delle polveri sottili. che mette a serio rischio la salute di chi soffre di patologie respiratorie (i soggetti più a rischio sono gli anziani e i bambini).
Il Comune di Torino ha già annullato il tradizionale spettacolo dei fuochi di mezzanotte. La decisione è partita dall’assessorato all’Ambiente che si è limitato ad applicare il regolamento comunale a tutela degli animali. Quindi, divieto assoluto per lo scoppio di fuochi d’artificio, sanzioni fino a 500 euro e, nei casi più gravi, denuncia penale.


A CAUSA DEI BOTTI DI CAPODANNO OGNI ANNO MUOIONO MIGLIAIA DI ANIMALI.

I botti fanno morire di paura circa 5mila animali all’anno tra domestici e selvatici.
Molti gatti e cani per evitare il rumore dei botti a loro insopportabile, tendono a fuggire e di conseguenza molti si smarriscono. Per questo motivo ogni anno sono centinaia gli interventi dei Vigili del Fuoco e Cinovigili chiamati per recuperare per strada o nei luoghi più impensabili, cani e gatti terrorizzati, sfuggiti al controllo dei proprietari.


Gli uccelli spaventati fuggono dei loro rifugi e, volando nel buio, spesso muoiono sfracellati addosso a qualche ostacolo o muoiono assiderati a causa delle rigide temperature invernali per mancanza di un riparo.


Negli allevamenti, con particolare riferimento a mucche e conigli, le conseguenze dei botti possono provocare nelle femmine gravide addirittura l'aborto.


ART. 703 DEL CODICE PENALE
Non va dimenticato che le Forze dell'ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo forestale, Polizia municipale, ecc., possono applicare l'art. 703 del Codice penale che così recita:

"Chiunque, senza la licenza dell'Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa (. omissis .) accende fuochi d'artificio, o lancia razzi (. omissis.), o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l'ammenda fino a lire 200.000, se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell'arresto fino a un mese"


Come cittadini, sarebbe opportuno impegnarsi affinché la nostra volontà di far vietare l’uso dei botti e fuochi d’artificio venga accolta sia dai sindaci, con opportune ordinanze, sia dalle Forze dell’ordine, con l’applicazione della legge vigente.


PER FESTEGGIARE UN NATALE "BUONO" NON UCCIDERE GLI ANIMALI !





Non festeggiare il Natale uccidendo animali.


Gli animali d'allevamento sono esattamente come i cani e i gatti che abbiamo nelle nostre case.

Possono amare, soffrire, provare paura, dolore, gioia, amicizia.

Sono ESSERI SENZIENTI che ogni giorno vengono uccisi a migliaia e sotto Natale questa strage diventa ancora più atroce.

Usando ingredienti vegetali, anziché animali, il tuo pranzo di Natale sarà più "buono" in tutti i sensi.

Pensaci.

IL CORAGGIO DELLA DENUNCIA DI UN' AGENTE DI POLIZIA GIUDIZIARIA: Leggi sempre più favorevoli ai cacciatori. Personale di vigilanza poco aggiornato... per evitare di infastidire la lobby dei cacciatori.


Messaggero Veneto, 15 novembre 2011
Io forestale, nei boschi tra animali feriti e morenti.

Lettera di Lavinia Garibaldi, guardia forestale della Regione Friuli Venezia Giulia.



... dolorose situazioni, che mi hanno toccato profondamente.
... come ha potuto il cacciatore ...
... leggi sempre più favorevoli ai cacciatori ...personale di vigilanza in numero esiguo, poco aggiornato    sull’argomento quasi sia auspicabile una certa ignoranza in materia per evitare di infastidire la lobby dei cacciatori.



IL RUMORE DELLA PASQUA

Il massacro degli agnelli

<<... urlano con voci da bambini, disperate, rauche, in preda al terrore, ma, a parte me, nessuno sembra farci caso. In fondo ogni anno è così. Ma in una società come la nostra, totalmente profana, in cui nulla è più sacro e gli unici timori concessi sono legati alla materia, la catena di morte del macello non è che una realtà tra le altre. Le urla degli agnelli sono un rumore di fondo, uno dei mille rumori che frastornano i nostri giorni. E forse non sapere ascoltare questo lamento è il non saper ascoltare tutti i lamenti — i lamenti delle vittime delle guerre, dei malati, dei bambini torturati, uccisi, delle persone seviziate, abbandonate, dei perseguitati, di tutte quelle voci che invano gridano verso il cielo. È anche il non saper ascoltare il nostro lamento, di persone sazie, annoiate, risentite, incapaci di vedere altro orizzonte oltre quello del nostro minuscolo ego, incapaci di interrogarci, di affrontare le grandi domande e di accettare il timore che, da esse, inevitabilmente deriva>>.

(Susanna Tamaro)