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ANIMALISTI CRESCONO






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ELEZIONI EUROPEE - 26 MAGGIO 2019

EUROPEE: BERLUSCONI, “CONTINUERÒ A BATTERMI PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI, ANCHE QUELLI DEGLI ALLEVAMENTI”
Nell’Europarlamento Silvio Berlusconi andrà anche “per difendere gli animali e i loro diritti”. Ha cominciato quand’era al governo, aumentando le pene per maltrattamento e uccisione di animali, e continua prima ancora di approdare a Strasburgo, firmando davanti alla telecamera l’Iniziativa dei cittadini europei “End the cage age” che chiede alla prossima Commissione di vietare le gabbie negli allevamenti dove sono ancora consentite. Il presidente di Forza Italia spiega impegni e scelta in due distinti videomessaggi diffusi oggi.
“Da anni – afferma - mi batto, e noi di Forza Italia ci battiamo, per difendere gli animali e i loro diritti. Sono i nostri compagni di viaggio su questo pianeta e di vita nelle nostre case, non hanno voce, ma possono sentire e soffrire come noi e meritano di essere tutelati”. In proposito l’ex premier ricorda “il primato incontestabile” di Forza Italia non solo per le “più cinquanta proposte di legge” presentate in questa legislatura dall’on.Michela Vittoria Brambilla “in favore degli animali e dei milioni di cittadini che convivono con i loro amici a quattro zampe”, a cominciare “dall’inasprimento delle pene per chi uccide o maltratta un animale”, ma per le leggi approvate nel 2004 e nel 2010, sotto i governi Berlusconi: l’elevazione al rango di delitti, con sanzioni conseguentemente più severe, delle condotte di maltrattamento e di uccisione di animali, l’introduzione del reato di traffico di animali da compagnia, la previsione dell’obbligo di soccorrere un animale ferito per incidente ricollegabile al comportamento di chi guida, l’istituzione delle ambulanze veterinarie. Prova che la tutela degli animali è, assicura il presidente di Forza Italia, “un capitolo stabile e fondamentale del nostro programma”, a maggior ragione di fronte ai numerosissimi casi di abusi segnalati dai media nel nostro Paese. Perciò, sottolinea, “il mio impegno nell’Europarlamento sarà coerente con quanto abbiamo già fatto e stiamo facendo a livello nazionale per gli animali e per i cittadini che con gli animali convivono”.
L’impegno riguarda, com’è logico, anche gli animali degli allevamenti, che “hanno il diritto di non soffrire”. Perciò il leader di FI ha deciso di firmare, e invita a fare altrettanto sui siti delle associazioni promotrici, l’Iniziativa dei cittadini europei contro le gabbie. “Oggi – ricorda Berlusconi - 300 milioni di animali, nell’Unione europea, vivono una vita-non vita, ridotti a cose, a ingranaggi di un sistema crudele che appare sempre più ingiustificato a milioni di cittadini e alla maggior parte dei consumatori. Personalmente -aggiunge - mi è rimasto impresso quanto ho visto in un grande allevamento di bovini: lo strazio delle mucche sfruttate senza sosta come macchine per produrre latte, fino all’esaurimento, in una catena di montaggio inesorabile ed efficiente come quelle meccaniche ma fatta di esseri che provano indicibili sofferenze". Un vero cambiamento è necessario. “Andrò in Europa – conclude il quattro volte premier - per combattere anche questa battaglia”.




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26 MAGGIO 2019 - ELEZIONI EUROPEE

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per la Madre Terra

L’AVVOCATO E REGISTA CRISTIANO CERIELLO FONDATORE NEL 2006 DEL PARTITO ANIMALISTA E' OSPITE DI BRUNO VESPA NELLA TRASMISSIONE DI PORTA A PORTA

Facciamo parte di un gruppo di partiti animalisti europei che partono dall’Olanda e arrivano fino alla Germania. Addirittura il partito animali tedesco è stato fondato 25 anni fa. A Bruxelles il 4 di aprile  abbiamo tutti firmato un manifesto con la visione che l’ambientalismo del 21esimo secolo passi per la difesa dei diritti degli animali, in questo principio generale cioè che animali, natura e uomini sono tutti connessi per cui chi tutela gli interessi degli animali di riflesso salvaguarda la natura e, sempre di riflesso, tutela i nostri interessi. Un esempio su tutti, gli allevamenti intensivi. Abolendo gli allevamenti intensivi abbiamo benessere degli animali.
Dalle statistiche dell’ONU sappiamo che gli allevamenti sono il maggiore fattore d’inquinamento, oltre il 40 % dell’inquinamento del Pianeta è dato dagli allevamenti intensivi. Quindi salvaguardia della Natura e di riflesso si fa gli interessi degli uomini perché sappiamo che da questi allevamenti intensivi arrivano le più grandi Pandemie di questi ultimi anni, arrivano gli steroidi, gli anabolizzanti ed anche gli antibiotici. Noi sappiamo bene –sono statistiche dell’ONU – che siamo adesso intolleranti agli antibiotici, quindi aumentano le malattie.
Noi non siamo integralisti – noi abbiamo una visione di futuro cioè che tutelando il benessere degli animali e delle specie si salvaguarda la natura e di riflesso si fa l’interesse degli uomini perché SIAMO TUTTI CONNESSI
Il principio è questo: noi siamo 7 miliardi su questo Pianeta. Statistica dell’ONU di una settimana fa dice che sono insostenibili i consumi degli anni ottanta per cui si va verso un processo si proteine vegetali. Le proteine animali saranno sostituite con quelle vegetali. Questo non è solo un dovere etico ma anche un’opportunità per il nostro Paese perché il nostro Paese ha una produzione vegetale amplissima. Noi potremmo tornare ad essere il giardino d’Europa. Un esempio su tutti: noi produciamo da anni proteine vegetali nel nostro Paese, il dott. Keys ci ha scoperto la dieta mediterranea (che prevede in misura ridotta la carne) Lui venne nel Cilento e scopri che la popolazione stava benissimo. Quindi c’è anche questa proteina vegetale che ci fa forte l’organismo. L’americana Beyond Meat è stata quotata a Wall Street 4 miliardi di euro. Impossible food è stata quotata 2 miliardi di euro. Questo è il futuro.
Si parla di migranti, si parla di economia ma nessuno dice che noi abbiamo migranti climatici, cioè che dall'Africa arrivano tantissimi migranti perché non c’è acqua e ci sono le guerre e, probabilmente le nuove guerre del 21esimo secolo saranno sull'acqua.

Quanta acqua impiega una bistecca per essere prodotta? 13.000 litri. Noi dobbiamo capire il nostro impatto sul pianeta Non pretendiamo che dall'oggi al domani tutti diventino vegani ma dobbiamo avere una visione di futuro. Il futuro va verso le proteine vegetali. Quindi noi dobbiamo essere anche bravi a trovare la parte economica di questo cambiamento, che comunque ci sarà.





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ANCHE UN DISABILE PUO' DEDICARSI AL VOLONTARIATO

Per quanto mi riguarda ho scelto un modo un po' insolito di fare volontariato. Sono impegnata nella gestione di una colonia felina (in passato ne avevo più di una) Quindi mi occupo dei gatti liberi. Per chi conosce e segue questa attività, sa quanto è impegnativa e, forse, in molti pensano che io non sia all'altezza di svolgere questa mansione. Eppure nonostante i miei limiti fisici riesco a svolgere il mio ruolo di Referente (così come prevede la legge regionale del Friuli V.G.). Anzi in più occasioni ho avuto modo di portare a termine diverse catture di gatti che altri volontari dicevano di non riuscire a prendere. 
Il lavoro del Referente non viene svolto solo all'esterno, cioè nell'ambiente cittadino, ma si integra anche in casa con l'assistenza quotidiana dei gatti da curare


UCCISE IL CANE, CONDANNATO A OTTO ANNI DI CARCERE

13.5.2019
Sentenza del Tribunale di Latina

FEMMINA DI CAPRIOLO UCCISA DA UN CANE

Capriolo azzannato da in cane nel parco del Torre



Udine, l’animale è morto dissanguato nell’area verde del Torre. Il direttore della Riserva di caccia di Udine, Buiatti: chi non usa il guinzaglio va sanzionato. Esposto dei cacciatori

14 MAGGIO 2019
UDINE. È stata azzannata da un cane vagante nel parco del Torre ed è morta dissanguata. Un fatto che ha mandato su tutte le furie il direttore della Riserva di caccia di Udine Silvano Buiatti il quale, sull’accaduto, ha presentato un esposto.


intervento lettore Naturalmente il direttore della riserva di caccia saprà che i cani dei cacciatori non sono mai al guinzaglio.... Più spesso lo sono gli altri cani, anche forse perché meno addestrati e obbedienti ma se c'è una regola.... 

i cani dei cacciatori non sono mai al guinzaglio.... Più spesso lo sono gli altri cani, anche forse perché meno addestrati e obbedienti ma se c'è una regola.... 
i cani dei cacciatori non sono mai al guinzaglio.... Più spesso lo sono gli altri cani, anche forse perché meno addestrati e obbedienti ma se c'è una regola.... 


CAPRIOLI INVESTITI


10 MAGGIO 2019
Un altro capriolo si è spinto nel centro abitato cittadino, dopo l’esemplare di circa 2 anni catturato pochi giorni fa in via Pordenone. Questa volta in via Baldasseria media, dove è stato investito da una vettura, che se l’è ritrovato davanti all’improvviso. L’incidente è accaduto ieri, attorno alle 11. Il capriolo, di grossa mole, ha attraversato la strada finendo contro l’auto, che procedeva dalla periferia verso il centro. La vettura ha subito molti danni, mentre l’animale, dopo l’urto, si è allontanato. In questi giorni sono molti gli avvistamenti di caprioli in città o nei paesi: i giovani maschi sono alla ricerca di nuovi territori e si spingono all’interno dei centri abitati. Una settimana fa un capriolo è stato bloccato in una area condominiale di via Pordenone dai vigili del fuoco e dagli addetti dell’Ispettorato forestale di Udine. L'animale è stato poi accompagnato al Centro per il recupero della fauna selvatica di Campoformido.


Capriolo attraversa la strada e finisce contro una vettura


20 MAGGIO 2019
SAN LEONARDO. È sbucato all’improvviso, nel buio, e non c’è stato modo di evitarlo. Un capriolo è stato travolto, venerdì sera, da un’ambulanza che si stava precipitando nella borgata di Picig di San Leonardo, in codice rosso, per un grave problema sanitario: l’autista del mezzo, che stava procedendo a velocità sostenuta, non ha fatto nemmeno in tempo a scorgere l’animale, che nell’impatto ha perso la vita.

L’ambulanza non ha invece subito danni particolari (si registra solo un’ammaccatura sul paraurti) e ha così potuto riprendere tempestivamente la sua corsa verso l’abitazione della persona che si era sentita male. Il mezzo era quello in servizio all’ospedale di Cividale, dal momento che l’ambulanza dislocata nella più vicina postazione di San Pietro al Natisone era impegnata in altro servizio. —

Ambulanza travolge e uccide un capriolo



SI RIPETE OGNI ANNO LA STRAGE DEI CAPRIOLI

Strage di caprioli negli sgrigliatori I cacciatori: «Si deve evitare»


08 MAGGIO 2019
RIVE D’ARCANO. Sono più di una decina da metà aprile scorso i caprioli morti dilaniati negli sgrigliatori di Maseris, Flaibano e Rive D’Arcano. Una strage silenziosa che si ripete ogni anno e che, secondo il direttore della riserva di caccia di Rive D’Arcano Marco Viezzi, potrebbe essere evitata, ma per la quale ancora nulla è stato fatto. Tra aprile e maggio, infatti, i giovani caprioli si spostano in cerca di nuovo territorio: una ricerca che li spinge ad attraversare incautamente qualunque cosa si trovi loro davanti, dalle strade ai canali. Sulle strade vengono falciati dalle auto, se invece decidono di attraversare i canali una volta gettati in acqua, non riescono più a risalire a causa dei ripidissimi argini di cemento e così, stremati vengono trasportati dalla corrente fino alle centrali idroelettriche dove vengono feriti gravemente dalle lame degli sgrigliatori che servono a ripulire i canali da eventuali ramaglie. Per queste sfortunate bestiole una fine atroce: muoiono dopo una lunghissima agonia.

Come lo scorso anno, a denunciare quanto si sta ripetendo anche nelle ultime settimane, è proprio Viezzi. «Dopo gli appelli lanciati nel 2018 dalle pagine del Messaggero Veneto – spiega Viezzi – c’erano stati diversi sopralluoghi con i tecnici del Consorzio di bonifica Ledra Tagliamento. Al vaglio dell’ente competente dei canali e delle centrali la realizzazione di alcuni attraversamenti fatti ad hoc per i caprioli e una recinzione per alcuni punti definiti critici. Come Riserva abbiamo incaricato un professionista di realizzare delle proposte di intervento: gli studi, ci era stato riferito, sarebbero serviti a corredare la richiesta di finanziamento da inoltrare all’Unione europea. Da luglio dell’anno scorso però non abbiamo più saputo nulla». Visto che l’intervento complessivo pare essersi arenato, Viezzi rinnova l’appello al Consorzio ad agire, installando perlomeno delle recinzioni nei punti critici. «Ci risulta che – spiega Viezzi – a San Daniele, all’altezza della prosciutteria Al Baccaro, ci sia un punto dove sono frequentissimi gli ingressi in acqua di caprioli: lì sarebbero sufficienti 300 metri di rete per sbarrare l’accesso».

IN FRIULI IL PIPISTRELLO GIGANTE NON SI VEDEVA DAL 1927

Pasian di Prato: gravida e infreddolita, l’animale è stato raccolto in un giardino. Lo zoologo Lapini: sta bene, lo liberemo al più presto

Giacomina Pellizzari
03 MAGGIO 2019
PASIAN DI PRATO. In Friuli non si vedeva dal 1927, l’anno in cui la nottola gigante venne catturata nell’oasi del Farneto a Trieste. Nyctalus lasiopterus è un pipistrello molto raro in Italia e in regione, dove la nottola non si vedeva da 92 anni.

Quando Giovanni Zufferli del servizio recupero fauna della Regione è arrivato nel Centro recupero fauna di Campoformido con l’animale appena raccolto in un giardino, Maurizio Zuliani stentava a credere ai suoi occhi: «È una femmina gravida di nottola gigante», ha pensato.


Fonte: Messaggero Veneto

UN CAPRIOLO IN CITTA'

Caprioli in città e nei paesi in questi giorni: i giovani maschi sono alla ricerca di nuovi territori e si spingono all’interno dei centri abitati. E purtroppo spesso rimangono vittime di incidenti stradali. Ieri mattina un esemplare di circa due anni è stato avvistato dalle parti di via San Daniele – non lontano dal teatro Palamostre –, poi ha raggiunto il cortile della scuola Di Toppo Wassermann (di via Tolmezzo) e, infine, è entrato in una vicina area condominiale, in via Pordenone, dove i vigili del fuoco e gli addetti dell’Ispettorato forestale di Udine sono riusciti a catturarlo. La bestiola, che era molto spaventata, è stata poi accompagnata al Centro per il recupero della fauna selvatica di Campoformido.

Non è stato per nulla semplice riuscire a bloccare l’animale e c’è voluta più di un’ora. Dopo i primi tentativi, i pompieri e i forestali hanno deciso di utilizzare un’ampia rete, in modo da non fargli male. Il capriolo, però, sentendosi braccato e poi immobilizzato nell’auto dei suoi soccorritori, ha subìto un forte stress e così, per le cure necessarie, è stato affidato alle mani esperte di Maurizio Zuliani del Centro per la fauna selvatica di via San Daniele: «Non è ferito, adesso sembra stare bene – ha spiegato il responsabile della struttura –, ma il veterinario controllerà le sue condizioni, perché si tratta di animali molto molto delicati che, a volte, quando si trovano in situazioni critiche, si spaventano a tal punto che possono essere colti da infarto. Ora è in osservazione e se, tra qualche giorno starà bene, sarà liberato». Normalmente i caprioli vengono liberati in zona di campagna precluse alla caccia, lontane da centri abitati e da strade, in modo che possano avere più tempo per riprendersi.

Come si apprende dai servizi regionali che monitorano la fauna selvatica, ogni giorno in provincia di Udine ci sono tre o quattro interventi di recupero di animali che spesso, purtroppo, sono feriti o deceduti.

In poche ore ai carabinieri sono stati segnalati tre incidenti stradali. A Corno di Rosazzo, in località Casali Gallo, nei prezzi di una curva, un automobilista ha investito un capriolo che è poi finito, privo di vita, nel fossato a lato della strada. Il conducente dell’auto ha segnalato l’accaduto al Numero unico d’emergenza 112. Poco dopo, a Cervignano, un altro automobilista ha urtato di striscio un animale che, nonostante il colpo, è riuscito ad allontanarsi. 

Nell’ultimo caso a Muzzana del Turgnano, sulla strada per Carlino (via San Gervasio), dopo il sottopasso, un motociclista ha urtato un capriolo: l’animale è morto sul colpo e lui è caduto a terra. L’uomo è poi stato soccorso dal personale sanitario che, a sua volta, ha richiesto l’intervento dei carabinieri. —
Fonte: Messaggero Veneto


«Hanno colonizzato la pianura a Udine esemplari in aumento»
Giacomina Pellizzari
02 MAGGIO 2019


La presenza dei caprioli in città non coglie di sorpresa gli studiosi dell’università di Udine: «Si tratta di una presenza assodata che continua a crescere», spiega Stefano Filacorda, il coordinatore del gruppo di ricerca sulla fauna selvatica del dipartimento di Scienze animali. Un dato per tutti: nella stagione venatoria 2017/2818, nel comune di Udine erano stati censiti almeno 79 caprioli. I cacciatori ne hanno abbattuti 9


Fonte: Messaggero Veneto


LE VOLPI FANNO STRAGI DI ANATRE E POLLI

Le volpi fanno razzia di anatre e polli nei pollai di San Gervasio di Carlino e iu proprietari si rivolgono ai carabinieri. È allerta volpi nella frazione di San Gervasio, dopo che ieri un abitante della zona ha scoperto le anatre di sua proprietà uccise all’interno del cortile, ed è andato a denunciare il fatto ai carabinieri di Latisana, temendo che fosse stata opera di qualche malintenzionato. Ma dopo un accurato sopralluogo compiuto da una pattuglia di militari dell’Arma, è emerso che si trattava di anatre presumibilmente azzannate da una volpe. 

E non è stata l’unica incursione fatta dalla volpe (della famiglia dei Canidi) nella notte tra sabato e domenica: anche altri pollai sono stati visitati dall’animale che però li ha letteralmente fatti sparire, lasciando nelle stie solo le piume. Solo nella notte tra sabato e domenica, una decina di animali sono andati perduti.

Questo è il tipico comportamento predatorio di questo animale, che come segnalano alcuni abitanti della frazione in questo periodo sta effettuando molte incursioni in zona. Come evidenziano i naturalisti, in questo periodo dell’anno, le volpi devono nutrire le cucciolate, pertanto si spingono vicino alle case alla ricerca di cibo per sfamare i piccoli. Infatti, se nel caso delle anatre queste sono state uccise e lasciate sul posto, negli altri pollai queste sono letteralmente scomparse, o lasciati sul posto piumaggi e qualche misero resto dell’animale azzannato. La tecnica è sempre quella, scavando sotto i recinti, o saltandoli se sono bassi, si introducono nei pollai e compiono scorrerie tra le stie. L’unico consiglio in questo caso, è avere una buona recinzione.

Va sottolineato come nel territorio di Carlino, ma soprattutto nella zona della frazione di San Gervasio, la fauna selvatica sia molto presente e anche protetta, grazie alla presenza degli ultimi boschi planiziali della Bassa friulana, che permettono a questi animali di vivere e riprodursi in tranquillità. Qui infatti sono anche numerosissimi (si spostano dal bosco di Muzzana del Turgnano alla zona di Carlino)i branchi di cinghiali: anche loro nel periodo in cui hanno i piccoli si spingono vicino alle abitazioni alla ricerca di cibo, spesso, essendo numerosi, passando attraverso i campi coltivati e creando grossi danni. —
Fonte: Messaggero Veneto

Luciano Patat
01 MAGGIO 2019


Ha preso la rincorsa su una pianta per planare all’interno di un pollaio. E, qui dentro, fare strage di galline. Il tutto alla luce del sole. È la singolare vicenda successa ieri fuori dall’abitazione di Aldo Zanon, in via Ferrovie a Tarvisio, dove una volpe ha seminato scompiglio a ora di pranzo. «Io non c’ero – racconta l’uomo, ex poliziotto e maestro di sci –, perché mi trovavo in ospedale a Udine per dei controlli. Mi ha chiamato mia figlia Anna, dopo le 13.30: vista la mia assenza avevo incaricato lei di andare a dare da mangiare agli animali». Zanon possiede circa una cinquantina di galline. Per entrare, la volpe si è appoggiata su un vaso posto vicino alla gabbia ed è saltata, penetrando da un buco sul tetto. Qui ha fatto razzia, uccidendo una ventina di galline e il gallo. «È scappata dopo che mia figlia ha aperto la porta del pollaio, poiché una volta entrata non riusciva più a uscire. Certo che per “calarsi” là dentro ha usato un metodo davvero ingegnoso. Del resto – Aldo si sforza di sorridere – non è mica una volpe per niente! ».



Fonte: Messaggero Veneto

NEL COMUNE DI CERVIGNANO IL PLATANO E IL TIGLIO SONO MONUMENTALI

Lo storico platano di Scodovacca, alto 27 e largo 31 metri, da oltre 150 anni simbolo della cittadina, è definitivamente salvo. La pianta è stata inserita, per la prima volta, all’interno dell’elenco regionale degli alberi monumentali. Sono due, nel Comune di Cervignano, gli alberi inseriti in questo elenco: il platano di Scodovacca e il tiglio monumentale che si trova nel cuore del centro storico di Strassoldo. 

Questo riconoscimento, annuncia l’amministrazione comunale, permetterà di poter richiedere alla Regione, che si è dotata di un regolamento per la valorizzazione degli alberi monumentali presenti in Friuli Venezia Giulia, finanziamenti per gli interventi di potatura, per la cura delle radici, per consolidamenti e trattamenti biologici sulla chioma, per le valutazioni fitopatologiche e di stabilità non invasive e per miglioramenti del contesto territoriale e ambientale circostante l'arbusto. 

L’assessore all’urbanistica, Marco Cogato, spiega che l’inserimento dei due alberi nell’elenco regionale rientra nella variante 90 al Piano Regolatore Generale Comunale, che sarà discussa, martedì, in consiglio comunale. «La variante in questione – le parole di Cogato - integra l’indicazione di protezione delle alberature monumentali naturali riconoscendo la valenza paesaggistica e ambientale del platano di Scodovacca e del tiglio di Strassoldo. Questi due alberi hanno notevole valenza paesaggistica e naturalistica in ragione dell’età e della loro maestosità e questa indicazione è un riconoscimento della loro importanza per le comunità locali. La variante 90 sarà portata all’adozione del consiglio comunale dopo aver già affrontato l’esame della commissione urbanistica, che ha approvato il documento nella seduta di lunedì 8 aprile. Il nostro scopo è stato e sarà quello di garantire un’efficace e oculata gestione del territorio, uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente».

Il tiglio di Strassoldo è stato inserito grazie alla segnalazione giunta dalla Forestale e dai residenti. Del platano di Scodovacca, invece, si è parlato a lungo. La pianta, in gestione da parte di Fvg Strade, ha un fungo che ha attaccato buona parte delle radici. Nel 2015, l’albero era stato abbassato di oltre due metri e mezzo. In tutto questo periodo sono state monitorate la vitalità della pianta e le radici e sono stati eseguiti trattamenti al terreno.

Tre anni fa, il “caso” del platano di Scodovacca aveva acceso il dibattito politico. La Provincia di Udine, che nel frattempo ha cessato le sue funzioni di ente locale, aveva dichiarato di essere intenzionata ad abbattere la pianta mentre il Comune aveva fin da subito deciso di optare per un intervento di manutenzione. Alla fine era stato il Comune a spuntarla. I cittadini sono sempre stati divisi tra favorevoli e contrari all’abbattimento. «Lo scorso mese di giugno – ricorda il sindaco, Gianluigi Savino - una ditta specializzata era intervenuta per eseguire una nuova prova di trazione, come previsto dal protocollo di monitoraggio. Il platano è un patrimonio per la collettività ed è diventato il simbolo di una tradizione locale. Faremo tutto ciò che possiamo per conservarlo nel tempo». —
Fonte: Messaggero Veneto

CARNE FINTA E CARNE CELLULARE



Siano benvenuti questi 2 prodotti 
 che possono ridurre o, ancor più, evitare l'uccisione degli animali. 





Investire nei surrogati vegetali è una delle principali sfide dell’innovazione alimentare ed è importante per il futuro del pianeta poiché le risorse già  impoverite dallo sfruttamento intensivo dei terreni e dall’emissione massiccia di gas serra non sono più sufficienti per sostenere il consumo di carne  Il gruppo californiano Beyond Meat  punta a perorare la causa ambientalista, presentando ai consumatori onnivori prodotti appetibili, ma a ridotto impatto ambientale. 
In Italia sarà la catena bolognese WellDone a servire in esclusiva il prodotto, prima che, probabilmente all’inizio del 2019, entri in distribuzione presso i supermercati Esselunga. Si tratta comunque di un prodotto che ha un impatto sull'ambiente in quanto prodotto oltreoceano.stre 

Il prodotto, come il Beyond Burger, è realizzato con proteine vegetali e l’asso nella manica è costituito dalla capacità di ingannare facilmente occhi e palato del carnivoro più fervente.  




La carne  «fake meat» o «surrogata» o «finta» è un prodotto 100% vegetale.
Leggi: gamberorosso.it



La carne «coltivata» o «cellulare» o «sintetica» o «pulita»  
è un alimento ecologico che evita l'uccisione degli animali.

Leggi: corriere.it




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