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COMUNE DI UDINE, REGOLAMENTO SUGLI ANIMALI STOPPATO - L' ASSESSORE CROATTINI LO RITIRA


Leggi notizia sul Messaggero Veneto





ANIMALI MALTRATTATI, INDAGINI CONCLUSE


Leggi notizia sul Messaggero Veneto del 25 febbraio 2013


SAN GIORGIO DI NOGARO
Animali da cortile, cavalli, cuccioli di cani, pecore, maiali, conigli, pavoni, colombi, un pappagallo e perfino un cinghiale, tutti
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sottoposti a maltrattamenti e allevati in maniera non compatibile con la loro natura. Custoditi in strutture inadeguate, spesso al buio, e senza alcun rispetto delle più elementari norme igieniche. Per questo i forestali della Stazione di San Giorgio di Nogaro, su mandato della Procura della Repubblica di Udine, li avevano posti sotto sequestro, assieme alle strutture dell'azienda agricola situata in comune di Terzo di Aquileia.

In questi giorni il caso si sta avviando a conclusione.

CERVA MUORE STROZZATA CERCANDO DI PRENDERE CIBO





MOGGIO
Impiccata, col corpo a penzoloni nel vuoto e con la testa  incastrata nell’incrocio fra due alberi adiacenti. Così è morta una cerva nel tentativo di alimentarsi con delle foglie di un rampicante.. A trovarla sono stati gli uomini della forestale della stazione di Moggio
Purtroppo è stato anche constatato che la femmina era gravida e che anche il feto era deceduto.
Nel periodo invernale sembra che i decessi di ungulati siano frequenti, sia per morte accidentale che per selezione naturale



Leggi notizia su Messaggero Veneto del 24 febbraio 2013




GATTO COLPITO DA UN DARDO - E' EMERGENZA MALTRATTAMENTI


Leggi notizia sul Messaggero Veneto del 21 febbraio 2013



Gif 173POZZUOLO.
Gabriella Giaquinta,  presidente dell'Associazione Amici della Terra,  fa sapere che le indagini, da parte delle Forze dell’ordine, sono già state avviate e che la zona è sorvegliata. «Il maltrattamento di animali – ricorda Amici della Terra - è un reato penale che è punito anche con il carcere.».

Fortunatamente il veterinario Angelini è riuscito a salvarla. Aveva un dardo lungo 15 centimetri conficcato nella narice che ha provocato una copiosa emorragia.

 

VOLPI IN CITTA' - MIA PROPOSTA IN CONTRASTO ALL'ATTIVITA' DI CACCIA



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(vedi mappa Friuli Venezia Giulia)


UDINE 
Bilancio dei cacciatori della riserva di Udine sulla campagna di prelevamenti iniziata il mese scorso, al termine del'ottava campagna di vaccinazione orale delle volpi nei confronti della rabbia., su mandato della Regione e su autorizzazione dalla Provincia di Udine.
Prelevata una decina di volpi nel territorio del Distretto 8 dell’Alta Pianura udinese. In almeno due casi le volpi si trovavano nei centri abitati.
Volpe trovata morta nei pressi di Beivars, affetta dalla rogna, un’altra, pure morta, trovata fra  Pavia di Udine e Buttrio, sempre lungo il greto del Torre, affetta però da cimurro.
Commenti del direttore della Riserva di Udine, Silvano Buiatti

Leggi notizia su Messaggero Veneto del 21 febbraio 2013



La lettera
Messaggero Veneto, 20 febbraio 2013

Caccia alla volpe, Una brutalità ingiustificabile
Abito a Udine e sono solita portare i miei cani (due, di piccola taglia) a correre quotidianamente nel parco del Torre come molte altre persone che ho conosciuto nella frequentazione quotidiana del luogo. Alcune domeniche fa la zona era delimitata dai nastri bianchi e rossi e ho saputo da alcuni ragazzi che sostavano lì che non si poteva entrare perché erano cacciate le volpi. Il cuore mi si è riempito di orrore. Mi è capitato di vedere solo una volta una volpe, mai al parco del Torre. E’ un animale incantevole, che è così raro vedere, come anche i caprioli che pure sono cacciati alle porte della nostra città dove ve ne saranno, immagino, assai pochi esemplari. Qui si aprono due ordini di riflessione: se è necessario limitare la popolazione delle volpi, come sostengono alcuni, possibile che si debba ricorrere allo sterminio? Vi rendete conto dell’orrore? Non sarebbe possibile addormentare e sterilizzare le femmine, vaccinare le volpi se il motivo è la rabbia silvestre? Niente giustifica una simile brutalità secondo me: portiamo i nostri figli a veder film strappalacrime come «La volpe e la bambina» e poi permettiamo che siano impallinate negli stessi luoghi dove noi passeggiamo, che amiamo e che, se permettete, sentiamo un po’ nostri? Sono passata al plurale perché a questo punto sono certa di parlare non soltanto a nome mio. Il secondo argomento è che la caccia al parco del Torre dovrebbe essere vietata in quanto tale proprio perché il luogo è molto frequentato dalla gente che passeggia, corre, va in bici e ci porta i cani. Mi sembrano cose incompatibili in modo evidente a tutti. Per ultimo una cosa curiosa. I ragazzi in moto che ho incontrato domenica scorsa mi dicevano che a loro è proibito fare motocross nel Torre. Sarà forse perchè spaventano gli animali che devono essere cacciati? Ho incontrato alcune volte i motociclisti nelle mie passeggiate e si sono sempre dimostrati gentili e rispettosi, rallentando la velocità quando mi incontravano con i cani e alzando il braccio in segno di saluto. Perché negare a questi ragazzi uno svago innocuo e permettere alle pallottole di sibilare la domenica mattina? Lo sparo è un rumore che preferiremmo non sentire nelle ore di svago e relax.
Alberta Vidal
Udine


La mia opinione:
Pur riconoscendo la necessità di intervenire per la tutela della salute pubblica, ritengo che il metodo dell'uccisione di un animale, che costituisce pericolo, debba essere l'ultima possibilità da attuare. I controlli sulla salute di un esemplare (o l'allontanamento dello stesso dal centro abitato) si possono effettuare con la sedazione degli animali. Mentre il controllo della popolazione delle volpi può essere affidato ad una massiccia campagna di sterilizzazione, come avviene coi gatti viventi in libertà.

Per circa un biennio, in zona Udine nord, io ho alimentato una famiglia di volpi, due adulti e due o tre cuccioli, che puntualmente mi aspettavano, così come fanno i gatti delle colonie feline che giornalmente accudisco in città e periferia.  
Se ci fosse una normativa sanitaria improntata sulla cattura delle volpi ai fini della sterilizzazione, io sarei ben disposta ad attuarla nell'ambito dell'attività di volontariato, così come abitualmente faccio con i felini di colonia. 

Questa è la mia proposta che lancio non solo alle istituzioni ma anche agli animalisti e zoofili.



ANCHE IL CONDUCENTE DI UN' AMBULANZA È OBBLIGATO A PRESTARE SOCCORSO AD UN ANIMALE FERITO IN STRADA.


Oggi, 20 febbraio, dopo mezzanotte, mentre rientravo a casa in auto, un grosso gatto rosso è stato investito (o forse solo urtato) da un'automobile in corsa il cui conducente però non si è fermato per prestargli soccorso. Il fatto è accaduto in viale Cadore a Udine all'altezza del civico n. 30 (fra viale Leonardo Da Vinci e via Angelo Angeli). Da come si sono svolti i fatti non sono in grado di valutare se il gatto sia poi morto. Certamente era gravemente ferito. Giaceva sull’asfalto col collo girato rispetto al corpo e non si muoveva. Sembrava morto. Quando però l’ho afferrato si è immediatamente divincolato e così ho perso la presa. Ha iniziato a contorcersi e a spostarsi per poi nuovamente rimanere fermo immobile.


Ad assistere al mio intervento è stato il conducente di un'ambulanza (non era in emergenza) che si è dovuto fermare poco distante da me dal momento che avevo posizionato la mia auto in mezzo alla strada, proprio accanto al gatto. Essendo disabile, non avevo altro modo per poter soccorrere l’animale. Ma quando il gatto si spostò più lontano sono stata costretta a rivolgermi al conducente dell’ambulanza chiedendogli aiuto più volte perché non scendeva dal mezzo. Solo quando gli mostrai il cartellino di disabile si mosse, seppur malvolentieri, e mentre si apprestava ad andare incontro al gatto, questo si rialzò e, incredibilmente, fece una lunga fuga attraversando sia l’aiuola sia l’altra corsia del viale per poi sparire dietro ad un muretto, all’altezza del negozio Computer Help.

Più tardi, con la luce del giorno, tornerò in zona insieme a mio marito per cercare il micio e per affiggere dei biglietti col recapito telefonico, nell'eventualità che il proprietario lo stia cercando.

Ovviamente non posso esentarmi dal criticare lo scorretto comportamento del conducente dell’ambulanza il cui intervento non è stato né spontaneo né tempestivo, in contrasto con la legge di Stato che prevede l’obbligo di soccorrere un animale incidentato al pari delle persone.

Per quanto riguarda l’investitore (al quale non auguro certamente del bene) … chissà forse in zona ci sono occhi elettronici che hanno visto e registrato e una denuncia per maltrattamento (o uccisione) di animale, non sarebbe inopportuna!!!



IL GATTO SELVATICO ANCHE IN CITTA' DI UDINE


Uno dei nostri gatti ...(non sarà mica un gatto selvatico?)

Udine è una delle pochissime città del nord Italia che vanta la presenza del gatto selvatico puro come quelli trovati, purtroppo morti, in diverse zone periferiche di Udine e nei comuni limitrofi.
Gli esperti dell'ateneo friulano stanno studiando il caso per scoprire l’interazione tra il gatto selvatico e il gatto domestico.







OPERE DI DIFESA PER LA FAUNA SELVATICA



Un canale cementificato

Su delega della Regione Friuli Venezia Giulia,  il Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento ha realizzato lungo i canali del comune di Rive d’Arcano alcune opere di difesa per la fauna selvatica fra queste: due rampe di risalita e 1.250 metri di recinzione.
Leggi notizia su Il Quotidiano del 15 febbraio 2013






Leggi anche precedenti post:




SPERIAMO CHE LE OPERE SIANO STATE EFFETTUATE CON CRITERIO E DI NON DOVER PIU' ASSISTERE AD ULTERIORI STRAGI DI ANIMALI



MESSA DEL CACCIATORE A CORGNOLO



PORPETTO.
Cacciatori e falconieri presenti alla funzione religiosa celebratta a Corgnolo di Porpetto da  Don Ercole Colautto. Una messa di ringraziamento per la conclusione della stagione venatoria senza incidenti. 

SENZA INCIDENTI ???
Ma l'uccisione di creature di Dio non conta niente?









LA FORESTALE RECUPERA UN CERVO SULLA PESARINA E UNA VOLPE MORTA SUL TORRE


Leggi notizia su Messaggero Veneto del 12 febbraio 2013


PRATO CARNICO.
Lungo il corso del torrente Pesarina, forestali, vigili del fuoco, vigilanza provinciale e servizi sanitari, hanno tratto in salvo un cervo femmina rimasto incastrato in un’opera trasversale di sbarramento sul corso d’acqua.
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L’animale era finito in quella trappola naturale fuggendo a seguito della collisione con un automezzo. Il cervo è poi stato trasportato al Centro recupero fauna selvatica di Campoformido per essere curato e riabilitato prima di venire liberato nuovamente nel suo habitat.

PAVIA DI UDINE
Altro recente intervento della forestale, questa volta lungo il torrente Torre dove è stata recuperata una volpe priva di vita. Dalle analisi, effettuate all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Basaldella, la volpe è risultata affetta da cimurro, malattia molto insidiosa per i canidi.




ADESSO ANCHE CERVIGNANO AVRA' IL CIMITERO PER FIDO - MINORANZA CONTRARIA


Leggi la notizia su Messaggero Veneto del 7 febbraio 2013 e dell' 8 gennaio 2013


«Dare dignità anche alla sepoltura degli animali è un fatto di civiltà - dice  il sindaco di Cervignano Gianluigi Savino -  perché sono sempre di più le persone che sviluppano un rapporto d'affetto profondo con gli animali domestici». Per questo motivo il sindaco si sta attivando per cercare il luogo più idoneo dove poter realizzare un cimitero a misura di quattro zampe.
A contestarlo c'è l'oposizione che, pur ritenendo giusto rispettare chi ama i quattro zampe, fa presente che ci sono interventi più urgenti da realizzare. Il sindaco replica:  «E’ nostra intenzione spendere meno possibile. Ad ogni modo mi fa piacere che questa sensibilità nei confronti degli animali sia condivisa da tutto il consiglio comunale».



INCENTIVI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI UDINE PER CHI ADOTTA UN CANE

 
Incentivi una tantum dei Comuni della provincia di Udine per chi adotta un cane ospitato in canile


foto di Elisa Colavitti

                                                                  
COMUNE DI BASILIANO : 300 EURO


COMUNE DI TAVAGNACCO : 743,76 EURO




CHIESTA UNA VERIFICA SULLA GESTIONE DEL CANILE DI RIVE D'ARCANO DA PARTE DI GABRIELLA GIAQUINTA




Leggi notizia su Messaggero Veneto del 30 gennaio 2013

   
L’iniziativa è dell’Associazione Amici della Terra/onlus. Nella lettera-denuncia, firmata dalla presidente Gabriella Giaquinta e indirizzata a tre organismi istituzionali, si chiede una verifica sulla gestione del canile comprensoriale di Rive d'Arcano e inoltre lo Snap test sui cani: Ciò a seguito di quanto accaduto al cane di nome Buck, arrivato nel canile con una diagnosi di leishmania e progressivamente deperitosi.
L’associazione pone dei quesiti sul veterinario responsabile del canile e sulla figura assente del direttore sanitario veterinario libero professionista (con funzioni di controllo) che invece risulta  rappresentata dal veterinario ufficiale dell’Ass competente del territorio (che invece ha funzioni di controllore)      


UCCELLAGIONE - LA POLIZIA PROVINCIALE SCOPRE 2 BRACCONIERI


Leggi notizia su Messaggero Veneto del 25 gennaio 2013


TRASAGHIS.
Sono due le operazione messe a segno dagli uomini della Polizia provinciale in comune di Trasaghis. Nel primo caso, a seguito di una perquisizione nell'abitazione di un indagato, sono stati posti sotto sequestro:
5 reti per uccellagione,
2 trappole a scatto,
27 panie invischiate,
29 esemplaridi avifauna selvatica congelata.
19 uccelli vivi (2 fringuelli, 2 cardellini, 7 lucherini, 1 verdone, 1 zigolo giallo, 5 merli e 1 pettirosso) che sono stati liberati. 

Nel secondo caso un altro bracconiere veniva sorpreso in flagranza di reato per l’attività di uccellagione mediante rete. Sequestrati:
 1 rete per uccellagione,
 3 trappole a scatto,
100 panie invischiate
11 uccelli vivi (5 merli, 1 tordo bottaccio, 2 cardellini, 2 fringuelli e 1 beccafico) che sono stati liberati.
Alla Procura della Repubblica di Tolmezzo sono state quindi  inoltrate, per entrambi i bracconieri, le notizie di reato per aver praticato l’uccellagione e detenuto illegalmente avifauna selvatica. Sono state inoltre contestate sanzioni amministrative pecuniarie per un totale di 250 euro e 150 euro.




PRIMO FEBBRAIO 1995 - PER NON DIMENTICARE JILL PHIPPS

Giornata dedicata a Jill ed al suo coraggio.

Jill Phipps
Attivista animalista inglese
15/01/1964 – 01/02/1995

Jill era una ragazza inglese impegnata in moltissime battaglie, non solo animaliste.
Il primo febbraio del 1995, presso l’aereoporto di Coventry, Jill Phipps, sua madre Nancy e altri attivisti
cercavano di bloccare un camion che trasportava  giovanissimi vitelli prima che venissero caricati negli aerei e proseguissero il viaggio verso gli allevamenti olandesi.
Jill cercò di appendersi allo specchio laterale del camion.
L'autista del camion Stephen Yates non si fermò e proseguì la marcia investendo Jill che morì durante il trasporto in ospedale.
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