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VOLPI IN CITTA' - MIA PROPOSTA IN CONTRASTO ALL'ATTIVITA' DI CACCIA



lancio-esche
(vedi mappa Friuli Venezia Giulia)


UDINE 
Bilancio dei cacciatori della riserva di Udine sulla campagna di prelevamenti iniziata il mese scorso, al termine del'ottava campagna di vaccinazione orale delle volpi nei confronti della rabbia., su mandato della Regione e su autorizzazione dalla Provincia di Udine.
Prelevata una decina di volpi nel territorio del Distretto 8 dell’Alta Pianura udinese. In almeno due casi le volpi si trovavano nei centri abitati.
Volpe trovata morta nei pressi di Beivars, affetta dalla rogna, un’altra, pure morta, trovata fra  Pavia di Udine e Buttrio, sempre lungo il greto del Torre, affetta però da cimurro.
Commenti del direttore della Riserva di Udine, Silvano Buiatti

Leggi notizia su Messaggero Veneto del 21 febbraio 2013



La lettera
Messaggero Veneto, 20 febbraio 2013

Caccia alla volpe, Una brutalità ingiustificabile
Abito a Udine e sono solita portare i miei cani (due, di piccola taglia) a correre quotidianamente nel parco del Torre come molte altre persone che ho conosciuto nella frequentazione quotidiana del luogo. Alcune domeniche fa la zona era delimitata dai nastri bianchi e rossi e ho saputo da alcuni ragazzi che sostavano lì che non si poteva entrare perché erano cacciate le volpi. Il cuore mi si è riempito di orrore. Mi è capitato di vedere solo una volta una volpe, mai al parco del Torre. E’ un animale incantevole, che è così raro vedere, come anche i caprioli che pure sono cacciati alle porte della nostra città dove ve ne saranno, immagino, assai pochi esemplari. Qui si aprono due ordini di riflessione: se è necessario limitare la popolazione delle volpi, come sostengono alcuni, possibile che si debba ricorrere allo sterminio? Vi rendete conto dell’orrore? Non sarebbe possibile addormentare e sterilizzare le femmine, vaccinare le volpi se il motivo è la rabbia silvestre? Niente giustifica una simile brutalità secondo me: portiamo i nostri figli a veder film strappalacrime come «La volpe e la bambina» e poi permettiamo che siano impallinate negli stessi luoghi dove noi passeggiamo, che amiamo e che, se permettete, sentiamo un po’ nostri? Sono passata al plurale perché a questo punto sono certa di parlare non soltanto a nome mio. Il secondo argomento è che la caccia al parco del Torre dovrebbe essere vietata in quanto tale proprio perché il luogo è molto frequentato dalla gente che passeggia, corre, va in bici e ci porta i cani. Mi sembrano cose incompatibili in modo evidente a tutti. Per ultimo una cosa curiosa. I ragazzi in moto che ho incontrato domenica scorsa mi dicevano che a loro è proibito fare motocross nel Torre. Sarà forse perchè spaventano gli animali che devono essere cacciati? Ho incontrato alcune volte i motociclisti nelle mie passeggiate e si sono sempre dimostrati gentili e rispettosi, rallentando la velocità quando mi incontravano con i cani e alzando il braccio in segno di saluto. Perché negare a questi ragazzi uno svago innocuo e permettere alle pallottole di sibilare la domenica mattina? Lo sparo è un rumore che preferiremmo non sentire nelle ore di svago e relax.
Alberta Vidal
Udine


La mia opinione:
Pur riconoscendo la necessità di intervenire per la tutela della salute pubblica, ritengo che il metodo dell'uccisione di un animale, che costituisce pericolo, debba essere l'ultima possibilità da attuare. I controlli sulla salute di un esemplare (o l'allontanamento dello stesso dal centro abitato) si possono effettuare con la sedazione degli animali. Mentre il controllo della popolazione delle volpi può essere affidato ad una massiccia campagna di sterilizzazione, come avviene coi gatti viventi in libertà.

Per circa un biennio, in zona Udine nord, io ho alimentato una famiglia di volpi, due adulti e due o tre cuccioli, che puntualmente mi aspettavano, così come fanno i gatti delle colonie feline che giornalmente accudisco in città e periferia.  
Se ci fosse una normativa sanitaria improntata sulla cattura delle volpi ai fini della sterilizzazione, io sarei ben disposta ad attuarla nell'ambito dell'attività di volontariato, così come abitualmente faccio con i felini di colonia. 

Questa è la mia proposta che lancio non solo alle istituzioni ma anche agli animalisti e zoofili.