Cerca nel blog

Translate

Tarvisio, si cercano altri reperti utili a capire la morte dell'orso Rudolph

Agosto 2017

FONTE: Messaggero Veneto

COPIA PER IL TRADUTTORE:
È morto Rudolph l’orso del Tarvisiano che amava la pizza
Gli esperti: sono suoi i resti ritrovati in aprile nella foresta Aveva due anni, non si esclude che sia stato ucciso
di Giancarlo Martina

TARVISIO. Appartengono a Rudolph, un orso di due anni, i resti rinvenuti il 6 aprile nella Foresta di Tarvisio, vicino al confine con l’Austria, sul monte Goriane sopra Coccau. Si trattava di frammenti ossei che in un primo momento ricordavano quelli di una mano umana, tanto che erano intervenuti i carabinieri del “Norm” della Compagnia di Tarvisio comandata dal capitano Robert Irlandese. Analisi più attente avevano rivelato la vera natura del ritrovamento. Paolo Molinari, esperto faunista, aveva avuto subito dei dubbi, ma aveva atteso conferma dal collega del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Zagabria il professor Djuro Huber, uno dei massimi esperti europei di orsi bruni. 
Chiara la sua risposta: «È un orso subadulto, ovvero ancora giovane di due, massimo tre anni di età». Stabilita la specie, rimaneva la perplessità sulle ragioni della morte dell’animale. A questo punto, era intervenuta la sezione naturalistica del reparto Biodiversità di Tarvisio dei Carabinieri – Forestali, guidata dal brigadiere capo Dario De Martin. Obiettivo, la ricerca di altri reperti utili a capire la morte dell’animale, tutelato dalla legge come specie protetta. Nonostante l’intervento delle unità cinofile non era stato possibile trovare altro. Analisi chimiche dei tessuti rinvenuti fanno escludere un avvelenamento, come pure un decesso provocato da un incidente stradale. Poco probabile anche la morte naturale. Più probabile una morte per abbattimento illegale che si sarebnbe verificato nel tardo autunno. Tanto più che i vicini contadini austriaci avevano richiesto al Land (Regione Carinzia) il permesso di abbattere almeno un orso che aveva ucciso una dozzina di pecore, avevano anche aggiunto che in caso di diniego «si sarebbero arrangiati». L’esperto Paolo Molinari però ritiene poco probabile un’uccisione premeditata, ma non esclude un abbattimento involontario. Forse, durante la caccia crepuscolare il malcapitato plantigrado è stato scambiato per un cinghiale. «In ogni caso il risultato, ahimé, non cambia – sottolinea Molinari –, é la perdita di un prezioso animale, immigrato spontaneamente e naturalmente dalle foreste della Slovenia». 
Le analisi genetiche, effettuate presso il laboratorio dell’Università di Lubiana dal dottor Tomaz Skrbinsek hanno quindi rivelato l’identità dell’animale: un giovane orso che l’anno scorso aveva fatto parlare di sé in quanto un po’ spavaldo e dinamico. Aveva fatto visita ai cassonetti dei laghi di Fusine vicino al punto di ristoro dei Sette Nani dove faceva incetta di resti di pizza e frutta che i turisti buttavano. Aveva visitato diverse fattorie e agriturismi nelle alte valli di Ugovizza, per poi passare in Austria, dove era stato battezzato “Rudolph”. 
Nonostante la perdita di un orso, il monitoraggio genetico effettuato nel Tarvisiano in seno al progetto Life (DinAlpBear) e in collaborazione con la regione Fvg e l’Ispra, ha rivelato la presenza di almeno altri cinque orsi. 
«Sono tutti maschi – precisa Molinari –, mancano le femmine e quindi viene anche a mancare la capacità riproduttiva sul nostro territorio. Evidentemente – osserva – le femmine prediligono ancora le
aree a più alta densità nel sud della Slovenia. A morire è stato un individuo giovane, piuttosto confidente e un po’ problematico; fortunatamente non uno degli animali adulti e stanziali, molto discreti e anche per questo più preziosi in chiave ecologica».