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TOPO SPEEDY AVEVA TROVATO CASA NEL VANO MOTORE DELLA MIA VECCHIA PANDA (DANNI INTORNO AI 2MILA EURO) - CATTURATO IN MODO NON CRUENTO E LIBERATO NEL SUO STESSO HABITAT, IL GIARDINO DI CASA NOSTRA (IN CONTRASTO CON LA CATTURA BARBARICA DEL POVERO GHIRO (di cui al sottostante mio post su un fatto accaduto a Sauris)


Speedy catturato e liberato nel  giardino di casa dove risiedono gli altri componenti della famiglia Brambilla.
...che carattere però !!!


                                        


LIGNANO (UD): 5 CANI LASCIATI CHIUSI IN AUTO SOTTO IL SOLE. IL PROPRIETARIO DENUNCIATO PER ABBANDONO DI ANIMALI.


Dimenticati in auto, 5 cani salvati da passanti e vigili

LIGNANO.

A notarli sono stati due passanti: li hanno visti alle 8, in 5 dentro un’auto parcheggiata vicino al camping Pino Mare, a Riviera, e li hanno ritrovati lì, nello stesso posto, un paio d’ore dopo, sotto il sole sempre più cocente di ieri. Difficile non impensierirsi e far finta di niente. E così, aperti gli ombrelloni che avevano con sè, hanno deciso di fare ombra all’auto e di segnalare il caso alla Polizia municipale. Da quel momento, per quei cagnetti è iniziata quasi una gara di solidarietà. Non riuscendo a rintracciare il proprietario, i vigili urbani hanno chiamato innanzitutto un veterinario. Poi, approfittando di una fessura rimasta aperta nei finestrini, hanno gettato dentro dell’acqua per rinfrescarli e dissetarli. Infine, si hanno contattato un meccanico per aprire l’auto. Il tutto, sotto l’occhio preoccupato di diversi bagnanti. È stato soltanto verso le 13.30 che il proprietario, non trovando più l’auto - nel frattempo rimossa - al rientro dalla spiaggia, si è presentato al comando della Polizia municipale. Dispiaciuto per l’imperdonabile disattenzione, l’uomo, un pensionato lombardo, ha rimediato comunque una denuncia per abbandono di animali. (l.d.f.)

Messaggero Veneto
12 agosto 2012



UDINE, FRAZIONE DI RIZZI - TRE ANNI DOPO LA CONDANNA DI PRIMO GRADO PER MALTRATTAMENTO DI ANIMALE, VIENE ASSOLTA DALLA CORTE D' APPELLO DI TRIESTE.


Leggi notizia su Messaggero Veneto del 9 agosto 2012

Colpì con un ramo il cane della vicina. Ma non ci fu lesione

Condannata dal giudice monocratico del tribunale di Udine nell’ottobre del 2009 a 3 mila euro di multa per avere assestato un colpo di bastone sul capo del cane di una vicina di casa, l' udinese Solidea Coiutti è stata assolta dalla Corte d'appello di Trieste.
I suoi difensori, avvocati Alberto Bertossi e Federico Carnelutti, avevano impugnato il dispositivo sostenendo la legittima difesa dalle manifestazioni di ostilità del cane.
La Corte: Non non ci sono state «alterazioni funzionali dell’organismo» del cane.


 
*** se Bartolomeo manifestava ostilità nei confronti della donna un motivo ci doveva essere. I cani hanno particolari percezioni che gli umani (in questo caso i giudici) non hanno.



SAURIS (UD) - IL SINDACO STEFANO LUCCHINI, PUR NON ESSENDO TESTIMONE DIRETTO, GARANTISCE CHE L'ANIMALE CATTURATO (UN GHIRO) NON E' MORTO



LA LETTERA

«Noi turisti a Sauris davanti all’uccisione d’uno scoiattolo»

Sopraffatti dal caldo, io, il mio fidanzato e nostro figlio di pochi mesi abbiamo deciso di cercare un po’ di frescura nella nostra amata regione e quale migliore meta se non la Carnia, posto troppo spesso trascurato dal turismo? Ci rechiamo a Sauris, ora per noi non più ridente località… Arriviamo, facciamo un giretto, degustiamo gli ottimi prodotti locali e arrivati al momento di ripartire, mentre carichiamo il passeggino sull’auto parcheggiata dietro al negozio di artigianato locale notiamo che un giovane, sul terrazzo di casa sua, armato di bastone in acciaio sta bloccando uno scoiattolo nel tentativo poi riuscito di soffocarlo torturandolo mentre si dimena inutilmente in una straziante scena.


Non pago del perfido quanto gratuito maltrattamento, il tale cercava poi di finire l’animaletto con l’ausilio di un grosso ceppo nonostante avesse ben notato la presenza di più persone che osservavano la scena inorridite. Il mio ragazzo, alla vista del corpo esanime dello scoiattolo cadere a terra, gli chiede: «Scusa ma perché lo hai ucciso?». Il ragazzo risponde in uno stentato italiano minacciandoci agitando il bastone d’acciaio «fatti i cazzi tuoi (...) io faccio quello che voglio CAPITO?».


Al di là del fatto che noi amiamo gli animali (tutti) vorremmo che questo episodio facesse riflettere non solo i lettori ma anche il sindaco di Sauris, che annovera tra i suoi concittadini un esemplare di ben poco rispetto. Noi siamo turisti e immaginiamo che il paesetto carnico viva soprattutto di turismo e crediamo che sia un pessimo esempio di ospitalità locale visto che il lavoro di molti è spesso vanificato dal comportamento di pochi. Di fatto ci guarderemo bene dal tornare e il ricordo di quella scena ci ha rovinato tutta la giornata (e continua a farlo).

Giovanna Castellana
Udine

Fonte: Messaggero Veneto, 09 agosto 2012

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IL SINDACO DI SAURIS

Scoiattolo ucciso, il sindaco chiarisce: catturavano un ghiro.


Nessun maltrattamento. I passanti che hanno creduto di vedere un’incomprensibile violenza su uno scoiattolo, hanno assistito in realtà alla semplice cattura, necessariamente “energica”, di un ghiro che più tardi è stato liberato nel suo ambiente naturale.


Ecco la ricostruzione dell’accaduto per il sindaco Stefano Lucchini. Parole che contrastano con la lettera, pubblicata ieri sul Messaggero Veneto, di una turista che era passata assieme al fidanzato dinanzi alla casa sul cui terrazzo era avvenuto il presunto maltrattamento. «Un piccolo ghiro - spiega il sindaco –, animale che se penetra in casa causa danni notevoli, in particolare ai cavi. Una coppia, che risiede a Sauris da anni, ha trovato il ghiro in casa e la scena alla quale i passanti hanno assistito non è stata altro che la cattura dell’animale, che ha richiesto necessariamente una certa energia.


Ciò è comprovato dal fatto che l’animale non è morto. Anzi, gli inquilini l’hanno fotografato e filmato (visibile nel link pubblicato qui sotto, ndr) mentre veniva liberato per poter così provare di non aver compiuto maltrattamenti. Insomma, solo un equivoco. Quanto al descritto alterco penso che possa essere ben spiegabile: gli animi, con questo clima torrido, si scaldano facilmente». (p.t.)

Fonte:Messaggero Veneto, 10 agosto 2012





Il ghiro liberato/ VIDEO


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Strano questo intervento protettivo del sindaco. Per conoscere la verità bisognerebbe inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica!


***** AGGIORNAMENTO AL 16.08.2016 
           
Purtroppo il collegamento al video è stato tolto !

UDINE: IL CONSIGLIERE COMUNALE PIERGIORGIO BERTOLI POLEMIZZA SULLA QUESTIONE DEI CINGHIALI IN CITTA'


di Renato Schinko
Messaggero Veneto
07 agosto 2012


POLEMICA DELL'UDC
«Cinghiali pericolosi, colpa della giunta»

«La fauna selvatica in città sta dilagando. La notizia dei giorni scorsi sulla possibile calata dei cinghiali a Udine non è affatto una novità. Già nel gennaio 2011 segnalai all’assessore comunale alla Qualità della città, Lorenzo Croattini, la presenza, nelle periferie, di questo animale selvatico, dannoso per i raccolti. Ma il Comune non ha fatto nulla. E questo adesso è il risultato».
                                                                      
Probabile impronta del cinghiale sul terreno di una azienda agricola a Udine

Sono parole del capogruppo dell’Udc in consiglio comunale, Piergiorgio Bertoli, che afferma poi in particolare: «Il Comune sapeva dei cinghiali e non è intervenuto adeguatamente. Lo testimonia un’interrogazione che portai all’attenzione del sindaco e della giunta oltre un anno e mezzo fa. Se ora questo animale selvatico sta raggiungendo le periferie, provocando danni ai campi coltivati, non bisogna far finta di essere colti di sorpresa. Il problema era dunque già emerso. E se non è stata presa alcuna contromisura, è colpa di palazzo D’Aronco».
Poi Bertoli rincara: «Ma è tutta la fauna selvatica e crescere anno dopo anno. La questione, infatti, non può essere circoscritta soltanto ai cinghiali. Infatti in più occasioni diversi consiglieri hanno segnalato la presenza in città di gatti selvatici, volpi, caprioli, gazze, cornacchie e ratti». «Ma non solo - prosegue Bertoli -Nonostante, già nel 2011, siano stati installati dal Comune 44 nidi di pipistrelli per combattere la zanzara tigre, questo fastidioso insetto continua a vivere indisturbato in città».

L’esponente dell’Udc ribadisce infine la sua richiesta al sindaco: «La vocazione della città di Udine, nella prospettiva honselliana, è quella di essere uno zoo? Oppure sono allo studio iniziative più consone, da un lato per tutelare i cittadini, dall’altro la fauna selvatica in città che, senza dubbio, sta dilagando?».

La riposta ora spetta a palazzo D’Aronco. Per Bertoli «occorre pertanto intervenire al più presto, altrimenti la situazione rischia di peggiorare, comportando anche rischi alla popolazione. Dunque bisogna ormai prendere atto che i cinghiali sono un problema, e non certo nuovo. Quindi si dovrà convivere con questo animale selvatico secondo gli schemi già sperimentati con la volpe».

N.B.

Il consigliere comunale Piergiorgio Bertoli è stato per anni il mio legale nel periodo in cui ero rappresentante Lav. Pur non essendo animalista non si è mai rivelato insensibile agli animali. In questo suo intervento non comprendo però quale sia il suo intento. Chiede al Comune di intervenire ma non espone alcuna proposta. Evidenzia la pericolosità della fauna selvatica che dilaga ma nello stesso tempo afferma che si dovrà convivere. Sarebbe opportuno che si esprimesse più chiaramente. Lo contatterò.



IL TRIBUNALE DEL RIESAME DI BRESCIA CONFERMA IL SEQUESTRO DEI 2400 BEAGLE.


 
Gli straordinari giorni di libertà per i beagle di Green Hill proseguono.


Ieri, 3 agosto 2012,  abbiamo ottenuto un nuovo, fondamentale risultato: il Tribunale del Riesame ha confermato il sequestro di tutti i cani!


Grazie a questa nuova incredibile vittoria da oggi possiamo lavorare affinchè tutti i beagle di Green Hill possano essere salvi, uscire dalle fredde gabbie e iniziare una nuova vita finalmente lontano da sofferenza e morte.


I cani di Green Hill non sono più "cose", oggetti da vendere ai laboratori di vivisezione ma esseri senzienti con diritti! E' un'emozione incredbile vedere i loro occhi guardarsi intorno, spauriti davanti al mondo che non conoscono. Guardarli scoprire il sole, i mille odori, le mani di persone che per la prima volta si avvicinano per una carezza, aprirsi a una nuova vita.


Ad oggi siamo riusciti a cambiare il destino di oltre 1.000 cani. Ma abbiamo ancora molto lavoro da fare. Dobbiamo continuare le complesse operazioni per far uscire i rimanenti cani dalla struttura, oltre 1400, ed espletare tutte le procedure pre-affido.


Lo stiamo facendo con uno sforzo organizzativo e economico straordinario.


Lo stiamo facendo grazie al lavoro instancabile di volontari LAV, personale medico veterinario, addetti alla logistica e del Corpo Forestale dello Stato.


Ci stiamo riuscendo anche grazie alle persone che hanno scelto di aiutarci in queste difficili ore con una donazione straordinaria.


La liberazione dei cani di Green Hill è un fatto storico. Insieme stiamo scrivendo una pagina unica nella storia dei diritti degli animali.


Aiutaci in questa complessa operazione.


Sostieni il nostro lavoro!




VIVISEZIONE: SEQUESTRATO L'ALLEVAMENTO DI CANI BEAGLE, GREEN HILL di MONTICHIARI - 18 LUGLIO 2012




Da tempo al centro delle contestazioni da parte degli animalisti, la nota azienda "Green Hill", che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione, è stata posta sotto sequestro dal Corpo forestale dello Stato, che ha messo sotto indagine anche tre responsabili dell'azienda per maltrattamento di animali.

Le operazioni di ispezione e sequestro dell'allevamento di Montichiari, nel bresciano, sono state disposte dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Brescia.

I rappresentanti della Green Hill, inoltre, sono stati nominati custodi giudiziari insieme al sindaco della cittadina lombarda e alla locale ASL. Avranno l'obbligo di cura e alimentazione degli animali. I cuccioli di beagle non potranno comunque uscire dall'azienda.

Nella struttura lager, costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari, attualmente vivono circa 2500 cani: più di 250 cuccioli, ogni mesi, vengono condannati alla sperimentazioni medica.



PORTO D'ARMI: CACCIATORI FAVORITI (IDONEITA' DI 5 ANNI PER FUCILI E PISTOLE AD USO SPORTIVO) E SE IL CACCIATORE NEL FRATTEMPO SI AMMALA MENTALMENTE ?



I CACCIATORI SONO FAVORITI RISPETTO AGLI ALTRI CITTADINI


Messaggero Veneto 22 luglio 2012 — pagina 02 sezione: Attualità

VISCO (UD)

Michele Bertoia era in possesso di regolare porto d’armi da caccia, quindi aveva diritto – come prevede la norma – di poter acquistare due armi a canna corta e di detenerle nella sua abitazione o nel tragitto tra quest’ultima e un poligono di tiro. Quando si acquista un’arma, bisogna avere dei “titoli”. Se una persona acquista una pistola per portarla con sè ovunque deve essere in possesso del porto d’armi per la difesa personale. Per quest’ultimo tipo di uso, viene richiesto annualmente un certificato medico di idoneità. Nel caso di Bertoia, invece, trattandosi di un porto d’armi per la caccia e sportivo che consente, come detto, anche la detenzione di una o due pistole, l’idoneità medica viene rilasciata ogni 5 anni. Ed è su quest’ultimo aspetto che negli ultimi tempi si sta concentrando l’attenzione degli inquirenti alle prese con episodi drammatici come quello di Visco. Ecco perchè. Poniamo il caso che uno dei possessori di porto d’armi quinquennale si ammali da un punto di vista psichiatrico. Bene, l’individuo in questione – posto che il suo “disagio” esistenziale si protragga per anni, continuerà a detenere regolarmente le sue armi in casa, ma potrebbe ovviamente usare anche per scopi criminali. E allora la domanda sorge spontanea. Quante sono le persone che hanno armi in casa e che soffrono di disturbi psichici senza che nessuno possa fare nulla? Come accennato,. il porto d’armi a uso personale e la visita medica annuale pone abbastanza al riparo da sorprese quest’ultimo tipo di persone. Una soluzione potrebbe essere quella che i medici di base potessero verificare se i pazienti che soffro di disturbi psichici siano anche in possesso del porto d’armi. Certamente, la soluzione non è facile perchè i medici di base potrebbero obiettare che questo non è un compito che compete loro. Rimane il fatto che una soluzione andrebbe presa e anche in tempi brevi. Sempre a tale proposito, gli inquirenti ricordano che sono moltissime le persone affette, ad esempio, dall’Alzheimer che hanno in casa fucili e pistole. Insomma, licenze assolutamente da rivedere. (d.pe.)

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SI SPERA QUINDI IN BREVE NELLA RIDUZIONE DELLE LICENZE DI CACCIA
.... A PARTE CHE, SE UNO VUOLE CACCIARE, OVVIAMENTE NON PUO' ESSERE SANO DI MENTE!!!

LETTERA DI
Mario Bertossi Udine
su Messaggero Veneto, 5.8.2012
Rispondo per chiarimenti, in considerazione che la scarsa conoscenza della materia produce confusione e “facili” conclusioni. Sono uno dei direttori di tiro della locale sezione Tsn (tiro a segno nazionale) di Udine e letto l’articolo mi preme sottolineare sul porto d’armi: 1) la licenza di tiro a volo utilizzata nella maggioranza dei casi per la pratica di tiro a volo e altra attività agonistica dura 6 anni non cinque, dal rilascio; 2) la stessa legittima il possessore all’acquisto di 3 armi comuni e 6 sportive e un numero di munizioni per pistola non superiore a 200 colpi; 3) per ottenere tale autorizzazione è necessario frequentare un corso teorico e pratico, nelle sezioni Tsn italiane, superato l’esame il sogggetto intraprende le pratiche per ottenere l’autorizzazione che è rilasciata dalla Questura; 4) tra la documentazione richiesta figura: certificato anamnestico, rilasciato dal medico di base, e l’altro certificato medico di abilitazione rilasciato da un ufficiale sanitario; insussistenza di pendenze penali convalidato dai Cc; 5) esiste anche la possibilità che la Questura faccia controlli sui certificati medici durante il periodo di validità dalla licenza; 5) esistono disposizioni che in presenza di particolari patologie: diabete, alcolismo, droga eccetera non sia rilasciato affatto il porto. Nel fatto di Visco non c’entra né droga, né diabete, né altro... Non si tratta comunque di rivedere niente che la legge non vi abbia abbondantemente provveduto. Eppoi: incidenti stradali, droga, alcolismo e altro producono più decessi dell’utilizzo di armi. Comunque signor giornalista le leggi sono e anche ben fatte, non servono altri suggerimenti.

CERVIGNANO: PER IL CASO NUTRIE PROPONGO DI LIMITARE LA PROLIFERAZIONE DI QUESTI RODITORI TRAMITE LA STERILIZZAZIONE COME AVVIENE PER I GATTI RANDAGI. NON SI PENSI DI USARE ARMI O VELENI PER RISOLVERE SBRIGATIVAMENTE IL PROBLEMA


CERVIGNANO. Un tavolo di confronto per affrontare l’emergenza nutrie, un problema che tocca da vicino anche il capoluogo della Bassa. Lo propone l’assessore all’ambiente, Ivan Snidero, che annuncia l’incontro entro fine mese. «Il problema delle nutrie è reale, anche a Cervignano – spiega Snidero – abbiamo deciso di organizzare un tavolo di confronto per decidere come operare. Inviteremo i cacciatori, Legambiente, il Wwf, la Provincia, l’Azienda sanitaria e la Protezione civile.
E’ un’esigenza ambientale e sanitaria. Spesso i cittadini riferiscono che i roditori scorazzano in pieno centro e non è certo un bene per non parlare del rischio idraulico e idrogeologico. Si sono già verificati danni agli argini e in futuro la situazione potrebbe peggiorare». Effettivamente i residenti si lamentano. «A casa mia – racconta una signora – i danni sono ben visibili. Spero che questo problema venga risolto al più presto». Aggiunge l’assessore Snidero: «Entro la fine dell’estate dovremo affrontare l’emergenza. La commissione ambiente non è stata ancora formata ma provvederemo anche a questo. Ora si tratta di passare dalle chiacchiere ai fatti». Il tavolo di confronto, annuncia Snidero, potrebbe essere esteso anche agli altri comuni del mandamento. «Ho già preso contatti con alcuni assessori dei comuni limitrofi – afferma Snidero - mi sembrano disponibili a risolvere la questione una volta per tutte». Intanto i residenti si rivolgono al sindaco anche attraverso il sito internet del Comune. «Dall'osservazione delle sponde dell'immobile in cui risiedo (via Divisione Julia, con giardino condominiale a ridosso del fiume Taglio) – scrive un utente - si osserva la presenza di numerosi buchi causati da due nutrie che abbiamo avvistato. Ho contattato il corpo forestale della Regione senza, però, ottenere alcun riscontro. Chiedo all'amministrazione un monitoraggio della situazione».


Elisa Michellut
Messaggero Veneto
02 agosto 2012