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SARANNO ABBATTUTI A UDINE ALTRI QUATTRO PLATANI

IN VIALE PALMANOVA

Niente da fare. Il test sulla staticità ha confermato che altri quattro platani su cinque dovranno essere abbattuti. Il Comune sperava di salvarli e invece i danni alle radici durante i lavori per la realizzazione della nuova rotonda di viale Palmanova ne hanno compromesso la resistenza e adesso sono considerati a rischio crollo. Prima dei lavori erano già stati abbattuti sette platani sempre per motivi di sicurezza. «Ne stavamo monitorando altri cinque nei pressi dell'area del cantiere - spiega il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Loris Michelini -. Concluso l'intervento abbiamo chiesto alla ditta di fare un test sulla staticità degli alberi e purtroppo il risultato non è stato positivo e saremmo costretti ad abbatterli per non correre il rischio che possano crollare in caso di forti temporali. Prima di procedere a un abbattimento i nostri tecnici prendono in considerazione tutte le alternative, ma dove non ce ne sono è necessario intervenire».Il piano del Comune, quasi completato, prevede l'abbattimento di 34 alberi nelle vie Dante, Pieri, Martignacco e Chiusaforte. «E in futuro - annuncia Michelini - provvederemo a mettere in sicurezza tutte le zone, una decina, dove ci sono delle situazioni che mettono a rischio l'incolumità dei cittadini. Le radici in molti casi hanno danneggiato il marciapiede o la carreggiata creando avvallamenti pericolosi per ciclisti, automobilisti e pedoni». I casi più eclatanti, già risolti con l'abbattimento degli alberi, riguardavano via Pieri, dove sono stati tagliati sedici piani marittimi, e via Dante, dove quattro magnolie avevano rovinato il marciapiede. «Purtroppo una ventina d'anni fa non si pensava troppo alle difficoltà di gestione di alcuni alberi e adesso ne paghiamo le conseguenze. Gli alberi che sviluppano le radici in superfice - continua Michelini - sono particolarmente problematici. Per questo oggi si preferisce piantumare alberi che si sviluppano in profondità senza danneggiare il manto stradale». La maggior parte degli alberi e delle piante che vengono abbattute finiscono nelle centrali a biomasse, un'operazione che nella maggior parte dei casi si conclude senza costi ne guadagni per il Comune. 

FONTE 20 agosto 2019