03 NOVEMBRE 2025
ERA IL 3 NOVEMBRE 1957
UMANI TRADITORI. IL SUO AMORE LO AVETE RICAMBIATO CON LA MORTE.
la prima cagnetta nello spazio
Laika, una meticcia randagia trovata per le strade di Mosca, fu scelta per una missione destinata a entrare nella storia. Gli scienziati sovietici preferivano i cani randagi perché abituati a sopravvivere al freddo e alla fame — una sorta di selezione naturale utile per le difficili condizioni dello spazio.
Per prepararli al lancio di Sputnik 2, gli animali vennero rinchiusi in gabbie sempre più piccole per periodi fino a venti giorni, in modo da abituarli agli spazi angusti della capsula. Ma l’esperimento ebbe effetti devastanti: i cani smisero di urinare e defecare, divennero nervosi e il loro stato di salute peggiorò rapidamente. Né i lassativi né altri tentativi li aiutarono — solo un lungo addestramento li rese più tolleranti.
Gli scienziati li sottoposero poi a centrifughe che simulavano la forza del decollo e a macchinari che riproducevano il frastuono di un razzo in partenza. Dieci giorni prima del lancio, il capo del progetto, Vladimir Yazdovsky, scelse Laika come “pilota” principale. Mosso da compassione, la portò a casa per una sera, per farla giocare con i suoi figli. Più tardi scrisse:
“Laika era docile e affettuosa… volevo farle un ultimo dono, perché sapevo che le restava poco da vivere.”
Il 3 novembre 1957, Sputnik 2 decollò. L’orbita fu raggiunta, ma un guasto impedì al sistema di controllo termico di funzionare: parte dell’isolamento si staccò e la temperatura interna salì fino a 40 °C. Le prime trasmissioni mostrarono che Laika era agitata ma riusciva ancora a mangiare. Dopo cinque o sette ore, però, ogni segnale vitale cessò.
Il piano originale prevedeva una morte indolore, tramite cibo avvelenato, ma le versioni ufficiali successive furono contraddittorie: per anni si parlò di asfissia o di eutanasia pianificata. Solo nel 2002, uno dei membri del team, Dimitri Malashenkov, rivelò la verità: Laika morì poche ore dopo il lancio, a causa del surriscaldamento della cabina. “Era praticamente impossibile creare un sistema di controllo termico affidabile in così poco tempo”, spiegò.
Cinque mesi più tardi, il 14 aprile 1958, Sputnik 2 bruciò durante il rientro nell’atmosfera, dopo 2.570 orbite.
Oggi, una statua e una targa a Star City — il centro di addestramento dei cosmonauti russi — ricordano Laika, la piccola cagnetta di Mosca che aprì la strada all’esplorazione spaziale. Il suo nome è inciso anche sul Monumento ai Conquistatori dello Spazio a Mosca, eretto nel 1964.
Nel video Laika con un’imbracatura, animata dall’intelligenza artificiale partendo dalla sua immagine originale
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