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Il macello consortile sarà idoneo anche per ricevere animali provenienti dall’attività venatoria

Ottobre 2017

SAN DANIELE. Dopo 4 anni di stop riprenderà l’attività del macello consortile. Ad annunciarlo il presidente del Consorzio della comunità collinare Mirko Daffarra. «Entro la fine di novembre il macello sarà riaperto – conferma Daffarra –. Grande l’impegno di tutti in Collinare per arrivare a questo risultato. L’auspicio è che ora ci sia una risposta dall’utenza: a quanto ci risulta ci sono realtà che in questo periodo si sono dovute recare per questo servizio fino a Tolmezzo».

A determinare il fermo dell’attività della struttura di via Sottoriva da un lato i lavori di adeguamento edile impiantistico, la correzione del piano di zonizzazione da parte del Comune e, infine, la difficoltà nel trovare un soggetto idoneo a gestire in concessione il servizio di macellazione. Ci sono voluti infatti ben 3 bandi per individuare l’azienda che gestirà il servizio: i primi due bandi emessi dagli uffici della Collinare prevedevano una durata della concessione pari a 6 anni. Con la mancanza di candidati, la durata è stata abbattuta a un anno eventualmente prorogabile. A gestire il macello per il prossimo anno sarà l’azienda Franco Grattel di Cordenons, già gestore del macello di Cordenons: proprio per questo l’azienda è risultata altamente qualificata. La struttura, pensata per una piccola-media utenza, 10-12 capi non di più, ha come obiettivo quello di servire non solo i 15 comuni della Collinare ma anche le macellerie della zona in un’ottica di produzione e lavorazione a chilometro “0”. «Dalla Regione – spiega poi il direttore del Consorzio Gilberto Ambotta – arriveranno anche i fondi necessari, circa 30 mila euro, per effettuare un ulteriore intervento per rendere idoneo l’impianto alla lavorazione delle carni derivanti dall’attività venatoria di animali come cinghiali, caprioli, cervi».

Il macello di via Sottoriva è rimasto chiuso circa due anni per permettere l’esecuzione di interventi di adeguamento per 130 mila euro: interventi di adeguamento al depuratore e alle norme imposte dall’Unione europea sul benessere dell’animale. Terminati i lavori però l’attività non era potuta ripartire per un problema burocratico. Durante la redazione del Piano di zonizzazione acustica comunale, infatti, l’area su cui sorge il macello era stata classificata in classe acustica

2, incompatibile quindi con la presenza di quell’impianto. La questione venne sottoposta dal Consorzio al Comune che ha proceduto ad adottare una variante. Dagli inizi di quest’anno, poi, la pubblicazione di 2 bandi, entrambi andati deserti e, finalmente, l’individuazione del gestore.


04 ottobre 2017

Fonte: Messaggero Veneto