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La migrazione degli ibis fuggiti dall'Oasi friulana

Ottobre 2017
Sono sei gli ibis fuggiti dall’Oasi Due i dispersi
Fagagna: una coppia sarà riportata dai volontari Intanto Iris finisce anche sui giornali di Malta

FAGAGNA. Dopo il ritorno a casa di Iris, ora all’Oasi di Fagagna cresce l’attesa per l’arrivo di altri due esemplari, Bob e Alvin, recuperati in gravi difficoltà dai ricercatori dell’Università di Napoli. Secondo quanto riferito dal presidente dell’Oasi Enzo Uliana, gli Ibis imprintati che si sono uniti al gruppo di selvatici migrati verso sud sarebbero stati ben sei. Assieme a Iris e alla quindicina di ibis nati tra aprile e maggio di quest’anno, a settembre hanno spiegato le ali verso Sud anche Ren, Rico, Max, Bob e Alvin. Rispetto a Iris, arrivato fino a Malta senza aver riportato gravi conseguenze, agli altri è andata peggio: il corpo senza vita di Ren è stato trovato in Calabria.

Nessuna notizia di Rico e Max che risultano al momento dispersi. Bob e Alvin, anche loro come gli altri migratori, sono stati recuperati dai ricercatori dell’Università di Napoli uno ferito e l’altro allo stremo delle forze. Bob è già stato operato in una clinica veterinaria campana per estrarre i pallini di piombo ritrovati sul suo corpo, per Alvin è stato necessario un trattamento ricostituente.

Ora i due stanno ricevendo le ultime cure e poi saranno anche loro rimandanti all’Oasi di Fagagna. Iris intanto, dopo il ritorno in aereo, è già tornato in piena forma. Lui non lo sa ma, nei giorni scorsi è stato sotto i riflettori. L’Ibis eremita friulano infatti a Malta si era stabilito nei pressi di un campo di calcio e non era passato inosservato tanto che i media dell’isola gli hanno dedicato ampio spazio. L’edizione maltese dell’Indipendent ha titolato “An Italian fugitive in Malta: The incredible story of Iris, the hand-reared Bald Ibis from Udine” (Un fuggitivo italiano sull’isola di Malta: l’incredibile storia dell’Ibis eremita di Udine, ndr). Una particolare simpatia quella suscitata dal pennuto che, grazie all’imprinting, risulta affettuoso e docile come un qualsiasi gatto domestico.

 E il merito di aver reso Iris così dolce è stato della sua “mamma adottiva” Nicole D’Amicis, dell’Università di Bologna. «Stavolta – spiega Uliana – i nostri ibis viaggeranno in auto: due dei nostri volontari partiranno per Napoli per andare a prenderli».

FONTE: Messaggero Veneto

Ibis emigra, si perde a Malta e ritorna a Fagagna in aereo
L’avventura di un volatile dell’oasi dei Quadris, cresciuto fin da piccolo assieme all’uomo Nell’isola rischiava di essere ucciso dai bracconieri: gli animalisti l’hanno rispedito a casa

FAGAGNA. Iris è tornato a casa. In aereo. Mercoledì Iris, uno degli ibis “imprintati” nell’ambito del progetto di reinserimento attuato in collaborazione con l’Università di Udine all’Oasi dei Quadris, ha fatto ritorno in terra friulana dopo una “gita” fuori programma a Malta. L’esemplare di ibis eremita, specie che rischia l’estinzione, fa parte di quel gruppetto di piccoli che ogni anno vengono tolti dal nido poco dopo la schiusa e fatti crescere da studenti universitari per abituarli alla presenza dell’uomo così da poterli studiare e conservare.

Pur essendo stato “trasformato” dall’uomo da selvatico a domestico, non ha resistito al richiamo dell’istinto e si è unito al gruppo dei suoi simili selvatici e ha migrato verso sud. Ma mentre il gruppo di selvatici, una ventina, dall’esterno dell’Oasi di Fagagna, dove vivono, non ha avuto difficoltà a raggiungere il sud Italia (Campania e Calabria prima e Sicilia poi), Iris ha deciso di fare di testa sua: si è staccato dal gruppo intenzionato a varcare i confini del Belpaese, per raggiungere l’Africa. Alcuni giorni fa il giovane pennuto è stato avvistato a Malta.

«Iris è ritornato sano e salvo a Fagagna dopo la permanenza di alcuni giorni a Malta – spiega Dima Lauzzana, volontaria dell’Oasi – . A Malta Iris si era trovato al sicuro: della sua presenza si erano accorte alcune associazioni ambientaliste, volontari e fotografi che lo tenevano sotto osservazione. Perfino i cacciatori dell’isola lo avevano preso in simpatia e avevano a cuore la sua sicurezza». A Malta però c’è un’alta percentuale di bracconieri: molti ogni anno gli esemplari di ibis e cicogne che in quell’isola vengono impallinati. «Un altro grosso rischio – prosegue Lauzzana – è che Iris, seguendo il suo istinto primordiale, proseguisse il suo viaggio verso l’Africa, dove un giovane ibis da solo e per giunta imprintato, che quindi si lascia avvicinare facilmente dall’uomo, avrebbe fatto sicuramente una brutta fine. Pertanto, su nostra richiesta, l’associazione BirdLife Malta ha provveduto a catturarlo e a tenerlo al sicuro in una voliera in una delle loro riserve naturali fino al momento della “spedizione” in Italia». In una gabbietta, provvisto di acqua e cibo, Iris è stato imbarcato a Malta destinazione Linate: «Il costo del biglietto, circa 300 euro – spiega Enzo Uliana, presidente dell’Oasi –, è stato anticipato dall’associazione maltese, noi abbiamo pagato i 40 euro di spese doganali e provvederemo a rimborsare il biglietto aereo. Mercoledì sera due nostri volontari si sono recati a Linate per recuperare Iris

 che ora si trova a Fagagna. Presto – conclude Uliana – ci saranno spediti dall’Università di Napoli anche Bob e Alvin: si tratta di due Ibis non imprintati partiti da Fagagna, recuperati dagli studiosi dell’ateneo, uno colpito da una fucilata e uno trovato stremato dopo il lungo viaggio».



FONTE: Messaggero Veneto