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Perdere tre lontre in un anno è un grave danno ecologico

Ottobre 2017

TARVISIO. Nelle settimane scorse nel Tarvisiano sono state rinvenute morte due lontre, travolte dalle auto sull’autostrada nei pressi del capoluogo. Si tratta di animali rari e preziosi per l’ecosistema e tutelati da tutta la legislazione nazionale e internazionale. «Nella Foresta di Tarvisio – spiega il ricercatore faunistico Paolo Molinari – la specie è rappresentata con presenze erratiche da oltre 10 anni, ma solo 3 anni fa per la prima volta è stata documentata la riproduzione. Il piccolo nucleo vitale di Tarvisio è uno dei pochi in Italia e per questo molto prezioso. Purtroppo, la qualità delle acque non basta a far vivere bene questo animale, molte ancora le barriere che ostacolano i suoi movimenti sul territorio e ostruiscono la sua espansione. Muri di contenimento e briglie lungo i fiumi, reti che chiudono strade e autostrade. Ecco che per muoversi nel loro territorio naturale e alla ricerca di nuovi fiumi da colonizzare le lontre devono uscire dai corsi d’acqua, attraversare strade, cercare varchi lungo le recinzioni autostradali con grave rischio d’investimento. Ed è esattamente quanto è successo nei giorni scorsi».

Due individui maschi, uno adulto e uno giovane, a distanza di pochi giorni sono stati, appunto, travolti in autostrada all’altezza di Tarvisio, quando non riuscendo a scavalcare le briglie di cemento nel tratto in cui il fiume è stato messo in sicurezza a protezione dell’autostrada, hanno cercato una deviazione per rientrare nel torrente più a monte. «Nel primo caso – spiega Molinari – l’animale è rimasto folgorato sul colpo dalla violenza dell’impatto. Nel secondo caso era ancora vivo, ma nonostante il rapido intervento sul posto è deceduto poco dopo».

Era intervenuta prontamente sul posto una pattuglia della polizia stradale di Amaro che coadiuvata dal Servizio viabilità dell’autostrada e dei carabinieri forestali era riuscita a recuperare in sicurezza i due animali. Ora non ne restano che le spoglie che potranno fornire utili informazioni biologiche sulla specie. Lo studioso Paolo Molinari, che da anni insieme ai colleghi segue il fenomeno del ritorno della specie in Italia si dice sconsolato.

«Già l’anno scorso era stato investito un esemplare – ricorda –. Perdere tre lontre nell’arco

di tempo di un anno è un danno ecologico enorme. Urge un piano d’intervento. Le opzioni possibili sono diverse, è necessario che quanto prima esperti e enti preposti alla tutela di queste specie si trovino per discutere di possibili soluzioni».

Fonte: Messaggero Veneto