Cerca nel blog

Translate

Operazione antibracconaggio del Corpo forestale regionale


VENZONE (Udine).
Dodici indagati (D. D.B., T.G. e P.D. di Venzone, B.A. e F.C. di Pontebba, F.M. di Gemona, M.S. di Cavazzo Carnico, B.A. di Moggio Udinese e altri 4 residenti in Veneto) per i reati di introduzione illegale di armi nel territorio dello Stato, detenzione e porto abusivo di armi, ricettazione di armi, furto ai danni del patrimonio indisponibile dello Stato (tale è infatti considerata la fauna selvatica), uccisione di animali, detenzione illegale di fauna protetta, caccia all’interno di aree naturali protette, abbattimento di specie particolarmente protette, caccia con mezzi non consentiti più numerosi illeciti amministrativi.
A questo ha portato l’operazione anti bracconaggio che ha visto impegnati personale del Corpo forestale regionale, coordinato dal proprio nucleo operativo e supportato dal Comando stazione carabinieri di Venzone e del Corpo forestale dello Stato.
Le indagini conseguenti ai fatti dello scorso marzo, quando era stato colto in flagranza un giovane bracconiere di Venzone con la sua fidanzata, hanno infatti permesso di individuare una vera e propria organizzazione dedita al bracconaggio, allo smercio della selvaggina con fini di lucro e al traffico di armi illegali che operava nelle zone di Venzone e Pontebba ed era in grado di abbattere anche una dozzina di ungulati (caprioli, cervi o camosci) in un solo fine settimana.
La carne veniva poi convogliata in Veneto e smerciata al dettaglio. L’indagine ha impegnato il personale forestale in innumerevoli sopralluoghi, pedinamenti e osservazioni fino a sfociare nelle 16 perquisizioni conclusive effettuate nei Comuni di Venzone, Pontebba, Gemona, Moggio e Cavazzo Carnico oltre a varie località del vicino Veneto.
Per tale ultima attività sono stati impiegati 60 agenti del Corpo Forestale Regionale, 12 del Corpo Forestale dello Stato e 4 Carabinieri. Sono state poste sotto sequestro armi modificate o detenute illegalmente, 7 silenziatori di fattura artigianale, 4 visori notturni, un rotolo di miccia, 200 kg di carne di selvaggina, numerose munizioni, fari, radio ricetrasmittenti e altra attrezzatura.
E’ prevedibile inoltre che quanto prima verrà ritirata la licenza di caccia a tre soggetti coinvolti che attualmente la detengono.
Determinante anche in quest’ultima operazione antibracconaggio è stata la collaborazione di persone sensibili alla tutela della fauna e alla salvaguardia dell'ambiente.
Leggi la fonte

L’Ente parco naturale delle Prealpi Giulie si costituirà parte civile qualora ...