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Un insegnante di scienze di una scuola friulana uccide una tortorella

Novembre 2016
Tortorella uccisa a calci dal prof, alunni in lacrime
La protesta dei genitori in una scuola media della Bassa. I fatti all’esame del dirigente: l’insegnante rischia la denuncia
di Francesca Artico


UDINE. Non credevano ai loro occhi i ragazzini di una scuola media della Bassa friulana: un insegnante, invece di soccorrere una tortorella in difficoltà, l’ha uccisa schiacciandola con i piedi davanti agli studenti, che sono rimasti sconvolti. I genitori, informati tempestivamente dai figli presenteranno la loro protesta al dirigente dell’istituto comprensivo di cui la scuola fa parte.
«Noi insegniamo ai nostri figli l’esatto contrario – dicono – e poi accadono queste cose. Non doveva succedere e il dirigente sarà opportunamente informato dell’accaduto».
Con profonda amarezza raccontano la scena svoltasi durante la ricreazione nel cortile della scuola e raccontata loro dai ragazzi.
A quell’ora ci sono molti bambini che giocano, riuniti in gruppi; alcuni si accorgono che in angolo del giardino c’è a terra una tortorella che sembra ferita e ha bisogno di cure. Immediatamente vanno a chiedere aiuto a un professore, in particolare quello di scienze, ritenendolo la persona più adatta per dare indicazioni su come agire. Questi, a quanto pare piuttosto seccato, arriva nel giardino, guarda il volatile ferito e con il piede schiaccia con violenza prima la testa della tortorella e in seguito lo stomaco, uccidendolo. Poi in malo modo rimanda tutti in classe.
La maggior parte degli studenti piange, qualcuno pare abbia anche vomitato per la crudeltà della scena vista. C’è anche chi racconta con ribrezzo ai genitori che si sono sentite scricchiolare le ossa dell’animale. Tutti però sono sconvolti dal gesto e dopo un momento di totale disagio, immediatamente lanciano un tam tam su WhatsApp per informare le famiglie dell’accaduto. I genitori subito si contattano, si confrontano.
Tutti si chiedono se «è questo l’insegnamento che si ritiene opportuno dare a bambini che fanno parte di una nuova generazione». «È questo – si domandano – il mondo in cui vogliamo farli vivere? Un professore che dovrebbe educare invece si rende protagonista di gesti violenti contro un animale indifeso.
Quanto successo è assurdo. Siamo sconvolti e sconfortati per la totale mancanza di sensibilità sia verso l’animale ferito, sia verso i ragazzi e di questo parleremo anche nelle prossime riunioni a scuola, ma la cosa non finisce così».
Il dirigente dell’Istituto comprensivo, sorpreso, afferma di non sapere nulla di questa tristissima vicenda, si

riserva però di verificarne l’attendibilità, rimarcando anche che se tutto questo è vero il professore rischia oltre che a qualche nota negativa a livello professionale, anche di essere accusato del reato di maltrattamento agli animali. Una storia penosa che lascia l’amaro in bocca a tutti.

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