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40SANGUINARIA RIAPERTURA ANTICIPATA DELLA CACCIA

31 AGOSTO 2025

Caccia, il 1° settembre al via le preaperture. Enpa: Si sparerà per divertimento nella fase di riproduzione. Meloni intervenga contro il DDL 1552 “Caccia selvaggia”
Il 1° settembre si ripeterà il sanguinario rituale dell’apertura anticipata della caccia nel nostro Paese: un regalo delle regioni ai cacciatori, che potranno uccidere per il loro divertimento alcune specie di uccelli – tra cui quelle ancora con prole e quindi nella fase della riproduzione – prima dell’apertura generale del 21 settembre. Il tutto, nonostante le contestazioni e le procedure avviate contro l’Italia dall’Unione Europea e con la Destra di Governo che sta lavorando attraverso il DDL 1552 in Senato per aprire la caccia ovunque – anche nelle foreste demaniali – eliminando il principio cardine della legge 157 del 1992 sulla protezione della fauna, ovvero quello della tutela. Una situazione di gravità inaudita con un Ministero dell’Ambiente del tutto assente: le regole sulla biodiversità le detta il Ministro dell’Agricoltura!
Una strage di uccelli
“La possibilità di sparare e uccidere per divertimento è ancora largamente autorizzato dalle regioni che continuano a calpestare scienza e diritto, come nel caso della Tortora Selvatica – nonostante il grave declino numerico e l’invito dell’Unione Europea a una moratoria: non rinunciano a fucilarla regioni come Sicilia e Friuli Venezia-Giulia), mentre il Colombaccio generalmente potrà essere abbattuto nonostante sia ancora nella fase della riproduzione fino alla fine di ottobre – fase tutelata proprio dalle direttive comunitarie “Uccelli” e “Habitat”. E poi, fucili puntati contro i corvidi, la quaglia e anche alcuni anatidi, come l’alzavola, il Germano reale, la Marzaiola, a cominciare dalle Marche e con differenze tra regione e regione”.
Per ENPA è inaccettabile che si autorizzino la preapertura e la caccia persino nelle regioni devastate da alluvioni e incendi, che hanno dichiarato lo stato di calamità naturale (come Emilia-Romagna e Sicilia, ad esempio) , e peraltro in presenza di turisti nel territorio.
L’anno prossimo potrebbe essere peggio
Tuttavia, dal prossimo anno, il quadro generale già pessimo potrebbe degenerare grazie al DDL 1552 presentato dalla maggioranza, finalizzato a smantellare le regole per la caccia per divertimento con il pretesto della “necessità” di “gestire” la fauna. Un tentativo di deregulation che vede uniti contro tutte le associazioni e l’opinione pubblica del nostro Paese, come la proposta di legge di Iniziativa popolare “Stop Caccia” promossa dalle associazioni animaliste.
“Se il DDL 1552 della destra venisse approvato, altro che preaperture! Le regioni potrebbero decidere specie e tempi e non certo basandosi su pareri scientifici; si sparerebbe nel demanio forestale; le regioni sarebbero obbligate a ridurre le aree protette; i cacciatori potrebbero detenere tutti i richiami vivi che desiderano; gli stranieri potrebbero cacciare senza alcuna formazione; vi sarebbero braccate nei terreni innevati e multe per chi ostacola la caccia. E molti altri orrendi contenuti, giustificati dal fatto che la caccia “è una tradizione” e che quindi avrebbe la priorità rispetto alla tutela”, conclude ENPA. “Che intervenga Giorgia Meloni, che ha in primis la responsabilità di far rispettare l’art. 9 della Costituzione – che tutela la biodiversità anche nell’interesse delle future generazioni . Che sia rispettata la volontà degli italiani – notoriamente contro l’attività venatoria, affinché sia un Paese rispettoso delle direttive Europee. Siamo certi che non vorrà esporre i cittadini a dover subire una condanna da parte della Corte Europea di Giustizia per violazione di norme comunitarie, condanna che pagheranno di tasca propria tutti gli italiani.”
Dal 1° settembre riaprono (in anticipo) le stagioni di caccia in quasi tutta Italia!
Ancora una volta le Regioni si sono piegate agli interessi dei cacciatori. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto, infatti, hanno detto sì all'apertura anticipata delle stagioni di caccia, fissata in origine al 21 settembre.
Una ennesima riprova degli interessi politici dietro alla pratica terribile e crudele della caccia, che noi vogliamo abolire una volta per tutte!