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In prossimità delle aree urbane gli animali selvatici hanno maggiore tranquillità

Gennaio 2017
Una colonia di conigli sui colli di San Daniele
Nel parco sopra la città è stata avvistata una dozzina di bestiole domestiche Tornano a farsi vedere le lepri, anche in prossimità del centro storico


SAN DANIELE. Lepri sul colle di San Daniele. Ma a quanto pare anche semplici conigli. Nel parco che sovrasta la città nelle giornate di freddo intenso sono tornate a farsi vedere le lepri: si tratta di animali con il quale i sandanielesi di quell’area convivono da molti anni. Secondo quanto riferito dal direttore della Riserva di caccia di San Daniele Franco Miconi si tratterebbe di animali selvatici che frequentano abitualmente il polmone verde del centro città anche quando il clima non è rigido. «Le lepri – spiega il direttore Miconi – arrivano dalla campagna sottostante, dormono sul colle e cercano cibo nell’area lì attorno».
C’è chi parla però anche della presenza da qualche anno di una piccola colonia di conigli selvatici originata da un animale domestico fuggito da qualche abitazione. La piccola colonia, una dozzina in tutto, secondo quanto riferito da chi conosce bene l’area, avrebbe costruito la propria tana nei pressi di un’area cementata posta nei pressi del colle. «Non ho notizia della presenza di conigli domestici o selvatici», riferisce Stefano Filacorda, ricercatore del Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine. Pur trattandosi di animali non dannosi come potrebbero essere le nutrie, «animali introdotti in un ambiente naturale non sono mai un elemento positivo».
Nonostante il parco si trovi nel centro del paese, l’area dal quale gli animali selvatici accedono è attraversata da poche strade comunali. Ciò dunque permette agli animali in cerca di cibo di arrivare con relativa facilità al parco del castello. «Secondo quanto mi risulta – continua Miconi – le lepri vanno a dormire nell’area di Villa Serravallo». « È molto frequente che in aree come la sommità del colle di San Daniele si insedino animali selvatici – spiega ancora Filacorda -. Paradossalmente in  prossimità delle aree urbane gli animali selvatici hanno maggiore tranquillità: non c’è il pericolo dei predatori, non ci sono cani da caccia e non vi è nemmeno attività agricola».
Secondo il ricercatore friulano, poi, assieme alle lepri non c’è da farsi meraviglia se si vedono dei caprioli: «anche questi animali scelgono da tempo di stabilirsi in aree come il parco di San Daniele – spiega – in quanto trovano facilmente cibo e sono relativamente poco disturbati».
Ultimamente non risultano avvistamenti di caprioli ma, oltre alle centinaia di scoiattoli che popolano l’area, solo le lepri. «La sommità del colle di San Daniele – spiega ancora Filacorda – si affaccia sulle campagne

di Majano: da qui è dunque logico che vi possano accedere animali selvatici». Quanto alla collina di San Daniele, secondo quanto riferito dal ricercatore, «vi sarebbe un toponimo che indica come, in epoca medioevale, ci sarebbe stata la presenza del lupo».
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