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Confermata in Friuli la presenza dell'Aviaria.

Gennaio 2017


La presenza del virus influenzale tipo A, sottotipo H5N5, è stato confermato dall' Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova, sede del Centro di referenza nazionale per l'aviaria


Aviaria, la scoperta del virus in un’anatra a Grado
05 gennaio 2017
FIUMICELLO. Scattano le ordinanze in 5 Comuni della Bassa e dell'Isontino dopo che, qualche giorno fa, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova, sede del Centro di referenza nazionale per l'aviaria, ha confermato una positività per virus influenzale tipo A, sottotipo H5N5.
Il virus è stato rinvenuto in alcuni organi prelevati da un fischione selvatico - una specie simile alle anatre - trovato morto a Grado, nella valle Artalina, di proprietà del Comune ma in concessione alla Cooperativa pescatori. Le analisi hanno confermato che si tratta di virus ad alta patogenicità. I Comuni che si trovano nel raggio di 10 chilometri dall'area interessata (Fiumicello, Aquileia, Grado, San Canzian d'Isonzo e Staranzano), su indicazione della Direzione della struttura complessa di sanità pubblica veterinaria dell'Aas 2 Bassa friulana-Isontina, hanno emesso un'ordinanza in base alle quale nelle aziende avicole commerciali e rurali devono essere adottate misure di biosicurezza al fine di evitare i contatti tra volatili domestici e selvatici.

Il pollame domestico e tutti gli altri volatili in cattività devono essere trasferiti all'interno dell'azienda, senza possibilità di accedere all'aperto. Pollame e volatili, inoltre, devono essere alimentati e abbeverati in ambiente chiuso e non devono essere abbeverati con acqua proveniente da serbatoi di superfici cui abbiano accesso i selvatici.
Infine, i serbatoi di acqua all'aperto devono essere protetti dall'accesso di uccelli acquatici selvatici. In questo periodo di grande migrazione, soprattutto dai paesi del Nord Europa, migliaia di uccelli arrivano alla riserva dell'Isola della Cona fino a Grado. Almeno 2 mila sono fischioni.
Dopo il ritrovamento, sono state impartite ulteriori misure di controllo che prevedono la sospensione della deroga al divieto di utilizzo nell'attività venatoria nazionale dei richiami vivi appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi su tutto il territorio nazionale. Francesco Lovaria, direttore della Sanità pubblica veterinaria dell'Aas 2 Bassa friulana-Isontina, fa il punto della situazione.
«Il documento - evidenzia - richiama una precedente ordinanza del Ministero, mai abrogata, sulle misure di biosicurezza nelle zone umide. I servizi veterinari stanno controllando tutti gli allevamenti, industriali e rurali. Per il momento la situazione è sotto controllo ma ovviamente il monitoraggio è costante. In molti Stati europei, ci sono focolai di aviaria anche negli allevamenti domestici. Il Ministero ci tiene costantemente aggiornati. La nostra non è una regione con un'alta densità di allevamenti tale da creare un rischio grave ma non per questo dobbiamo abbassare la guardia».
Lovaria aggiunge: «Oggi ci sono sistemi di sorveglianza che ci consentono di intercettare la circolazione del virus prima ancora che faccia danni agli allevamenti. Rispetto al passato questo ci permette di fare prevenzione. L'Istituto Zooprofilattico è un'eccellenza del nostro sistema, che è efficace ed efficiente. Il fatto che il fischione sia stato individuato ne è la prova».
Un altro esemplare di fischione trovato morto a Grado
06 gennaio 2017

CERVIGNANO. C’è un secondo caso sospetto di aviaria a Grado, nella valle Artalina, di proprietà del Comune, ma in concessione alla Cooperativa pescatori e tra gli allevatori c’è preoccupazione. Un altro fischione selvatico – una specie simile all’anatra – è stato trovato morto.
Sono in corso le analisi, da parte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova, sede del Centro di referenza nazionale, per verificare se si tratta di virus influenzale tipo A, sottotipo H5N5. Qualche giorno fa, il virus era stato rinvenuto in alcuni organi prelevati da un altro fischione selvatico, trovato morto sempre nella valle Artalina.
In questo caso le analisi hanno confermato che si tratta di virus ad alta patogenicità. Intanto, si allarga la lista dei Comuni che, su indicazione della Direzione della struttura complessa di sanità pubblica veterinaria dell’Aas 2 Bassa friulana-Isontina, hanno emesso un’ordinanza in base alle quale nelle aziende avicole commerciali e rurali devono essere adottate misure di biosicurezza al fine di evitare i contatti tra volatili domestici e selvatici.
Oltre ai Comuni di Fiumicello, Aquileia, Grado, San Canzian d’Isonzo e Staranzano, da ieri c'è anche Cervignano. A breve sarà incluso anche Terzo di Aquileia.
«Stiamo attendendo il risultato delle analisi, ma è probabile che possa trattarsi di un secondo caso visto che il fischione è stato rinvenuto nella stessa zona – commenta Francesco Lovaria, direttore della Sanità pubblica veterinaria dell’Aas 2 Bassa friulana-Isontina – . Ad ogni modo, come detto, aspettiamo. Quello che ci tengo a sottolineare è che non si tratta di una malattia contagiosa per l’uomo pertanto è bene mantenere la calma».
In base alle ordinanze, il pollame domestico e tutti gli altri volatili in cattività devono essere trasferiti all’interno delle aziende, senza possibilità di accedere all’aperto. Pollame e volatili devono essere alimentati e abbeverati in ambiente chiuso e non devono essere abbeverati con acqua proveniente da serbatoi di superfici cui abbiano accesso i selvatici. Infine, i serbatoi di acqua all’aperto devono essere protetti dall’accesso di uccelli acquatici selvatici.
I servizi veterinari stanno controllando tutti gli allevamenti. Il sindaco di Grado, Dario Raugna, conferma che l’attenzione è massima. «Fortunatamente il nostro sistema sanitario funziona piuttosto bene e lo dimostrano le azioni che sono state messe in campo. I Comuni si sono attivati subito tramite le ordinanze. C’è la massima collaborazione. È necessario seguire le indicazioni dell’azienda sanitaria e non abbassare la guardia».
Dello stesso avviso il primo cittadino di Cervignano, Gianluigi
Savino, che, ieri mattina, ha firmato l’ordinanza. «Questi provvedimenti sono efficaci proprio perché si ascrivono a un meccanismo generale che prevede uno stato di allerta quando ci troviamo in presenza, come in questo caso, di un potenziale pericolo».

I Servizi veterinari delle Aziende sanitarie rafforzano la sorveglianza. Le prescrizioni sono destinate agli allevamenti di animali e ai cacciatori con divieto di utilizzo di richiami vivi.

UDINE. Le autorità sanitarie del Friuli Venezia Giulia hanno attuato «tutte le misure di biosicurezza applicabili», comprese quelle destinate ai cacciatori, in base al Decreto ministeriale del 30 dicembre scorso, appena confermata la presenza di un focolaio di influenza aviaria nella laguna di Grado (Gorizia).

La situazione è sotto controllo ed è stata adeguatamente rafforzata la sorveglianza, attraverso i Servizi veterinari
delle Aziende Sanitarie. Lo rende noto la Direzione centrale Salute della Regione, precisando che in circostanze come questa «si applicano subito e senza indugi efficaci e consolidate procedure, a garanzia della salute della popolazione».
Le prescrizioni sono destinate a proprietari di animali e cacciatori e, come previsto dal Decreto ministeriale, comprendono anche l'aumento dei controlli virologici negli allevamenti e l'immediato divieto all'utilizzo nell'attività venatoria di richiami vivi.

25 gennaio 2017

AQUILEIA. Salgono a quattro, in regione, i casi di influenza aviaria e c'è preoccupazione per due focolai in Veneto. Un cigno reale è stato trovato morto ad Aquileia. In un allevamento industriale in località Giare di Mira (Venezia) e in un allevamento tra Piove di Sacco e Campagna Lupia sono invece 43.500 i tacchini che saranno abbattuti e inceneriti.
In Fvg scattano le ordinanze (oggi già operative nei Comuni di Fiumicello, Aquileia, Grado, San Canzian d'Isonzo, Staranzano e Cervignano) anche nei Comuni di Ruda, Villa Vicentina e Terzo. L'azienda sanitaria ha alzato il livello di guardia.
L'ultimo caso, come detto, si è verificato, nei giorni scorsi, ad Aquileia, alle foci del fiume Natissa, dove è stato trovato morto un cigno reale. L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova, sede del Centro di referenza nazionale, ha confermato che si tratta di virus influenzale tipo A, sottotipo H5N5.
Nei giorni scorsi, una canapiglia, anseriforme della famiglia degli Anatidi, era stata trovata morta nella laguna, verso Monfalcone.
Gli altri due animali affetti da aviaria, due fischioni selvatici, erano stati rinvenuti, lo scorso mese di dicembre, nella valle Artalina, di proprietà del Comune di Grado ma in concessione alla Cooperativa pescatori. Anche in questo caso le analisi avevano confermato che si tratta di virus ad alta patogenicità. Tra gli allevatori c'è preoccupazione.
La polizia municipale di Cervignano fa sapere che saranno intensificati i controlli. «Nei prossimi giorni - conferma la comandante, Monica Micolini - la polizia locale effettuerà sopralluoghi all'interno degli allevamenti avicoli per informare gli allevatori in merito ai contenuti delle ordinanze, pubblicate all'albo pretorio dei Comuni interessati».
Come detto, si allarga la lista dei Comuni che, su indicazione della Direzione della struttura complessa di sanità pubblica veterinaria dell'Aas 2 Bassa friulana Isontina, hanno emesso un'ordinanza in base alle quale nelle aziende avicole commerciali e rurali devono essere adottate misure di biosicurezza al fine di evitare i contatti tra volatili domestici e selvatici.
«Confermo che c'è stato un nuovo caso alle foci del Natissa - dichiara Francesco Lovaria, direttore della Sanità pubblica veterinaria dell'Aas 2 Bassa friulana Isontina, che sta seguendo in prima persona l'emergenza -. Le ordinanze sono state estese anche ad altri Comuni.
Alla luce dei focolai che si sono verificati in Veneto ho ritenuto opportuno preparare un'informativa per i nostri allevamenti, per raccomandare la massima allerta.

Se il virus entra all'interno degli allevamenti industriali significa che c'è stato qualche errore nella prevenzione e scarsa attenzione per quanto concerne la disinfezione e gli aspetti sanitari. Quello che preoccupa di questo virus è l'alta patogenicità. La mortalità è molto elevata».