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Sentenza a Udine: i cagnolini restano a chi li aveva adottati dopo il sequestro

Gennaio 2017
Udine, i cagnolini restano a chi li aveva adottati dopo il sequestro
Si è conclusa così una vicenda iniziata sei anni fa, quando quei cuccioli trovati su un furgone e sequestrati dalla Polstrada di Amaro erano stati affidati a venti famiglie friulane e il conducente accusato di maltrattamenti

UDINE. I cani restano nelle famiglie che li avevano adottati in cambio di un rimborso spese simbolico. Si è conclusa così una vicenda iniziata sei anni fa, quando quei cuccioli trovati su un furgone e sequestrati dalla Polstrada di Amaro erano stati affidati a venti famiglie friulane e il conducente accusato di maltrattamenti.

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«Le condizioni in cui erano quei cuccioli non erano compatibili con la loro natura». Nell’aprile del 2011, quelle famiglie avevano accolto i batuffoli stremati nelle proprie case, li avevano accuditi, affidati alle cure dei veterinari.
L’anno scorso, però, il Tribunale di Udine ha assolto l’uomo nel cui furgone erano state trovate le bestiole. Morale: cinque anni dopo, i cani andavano restituiti. Per quell’uomo, che ne trasportava 72 di molte razze, in un viaggio partito dalla Slovacchia e diretto a Marzano, in provincia di Pavia, dove la moglie ha un negozio e un allevamento, le accuse erano, appunto, di detenzione di cuccioli in condizioni incompatibili con la loro natura.
L’uomo era stato fermato dalla Polstrada all’altezza di Gonars per un normale controllo, ma quando il personale di polizia ha aperto il portellone ha trovato le gabbiette di cuccioli, alcuni allo stremo delle forze: più di uno non ha superato lo stress di quel viaggio.

Perchè assolto? Mancavano elementi tecnici per confermare che i cani stavano male e così il Tribunale aveva disposto la restituzione dei cani: da passaporto erano chihuahua, pinscher ed epagneul nano continentale papillon, ma secondo le perizie dei veterinari della parte ricorrente erano, in realtà, meticci.
Lo scorso ottobre, tutte le famiglie erano state invitate a presentarsi alla Polstrada di Amaro per restituire al proprietario i cani ormai cresciuti e affezionati. Un’ingiustizia che gli affidatari non potevano accettare e per questo si rivolsero agli avvocati Lara Melchior di Udine e Alessandra Marchi di Pordenone.

«Ci siamo immediatamente opposte alla restituzione – spiegano gli avvocati Melchior e Marchi – , ottenendo un’udienza a dicembre».
Dopo aver trattato giudizialmente le loro ragioni, la scorsa settimana gli avvocati di entrambe le parti, «grazie al decisivo intervento del pubblico ministero Marco Panzeri – continua l’avvocato Melchior – e del giudice Roberto Pecile, siamo arrivati a una transazione: in cambio di un simbolico rimborso spese i cani resteranno nelle rispettive famiglie che, ora anche ufficialmente, ne diventano proprietarie.
C’è un vuoto normativo importante che riguarda la sorte degli animali sequestrati – proseguono i legali – : sia perchè la soluzione di casi simili può arrivare dopo molti anni, sia perchè è legata alla sensibilità nei confronti del benessere delle bestiole.
La legislazione considera il sequestro di animali come sequestro di cose, ma sequestrare un tavolo o un cane (vale anche per altri animali) non è la stessa cosa. Disporre la restituzione di un tavolo dopo dieci anni non stravolge la vita, come invece farebbe per animali e padroni».
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