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L'ibis "Theo" ritorna in Austria passando dal Friuli

Aprile 2017


A Forni di Sopra è arrivato “Theo”, l’ibis eremita

FORNI DI SOPRA. Freddo e maltempo anche a Forni di Sopra, dove martedì 18 aprile, dopo il passaggio di una perturbazione, alcuni uccelli si sono levati in volo ai primi timidi raggi di sole.
Con stupore però, nella zona sportiva di Davòst, è stato notato un grande volatile nero, alquanto insolito da queste parti, rilevatosi essere poi un raro ibis eremita.

A Forni di Sopra è arrivato "Theo", l'ibis eremita
Nella zona sportiva di Davòst, è stato notato un grande volatile nero, alquanto insolito da queste parti, rilevatosi essere poi un raro ibis eremita. Si è posato su un prato dove era passato da poco un mezzo articolato che aveva lasciato tracce sull’erba. Una ghiotta occasione per questo uccello, che si ciba essenzialmente di piccoli insetti e di vermi. La pioggia e la neve infatti avevano inzuppato il terreno, e i vermi sottoterra scavavano galleria verso l’alto per uscire dalla trappola d’acqua e fango. Qui però ad attenderli vi era l’ibis. Poi, disturbato da alcuni corvi, si è alzato in volo (video Petrussi).

Si è posato su un prato dove era passato da poco un mezzo articolato che aveva lasciato tracce sull’erba. Una ghiotta occasione per questo uccello, che si ciba essenzialmente di piccoli insetti e di vermi.
La pioggia e la neve infatti avevano inzuppato il terreno, e i vermi sottoterra scavavano galleria verso l’alto per uscire dalla trappola d’acqua e fango. Qui però ad attenderli vi era l’ibis. Non sono mancate foto e video, cui il volatile non si è sottratto.
Poi, disturbato da alcuni corvi, si è alzato in volo. Abbiamo contattato l’Oasi di Quadris di Fagagna, dove questo animale, che nei secoli passati era facile osservare in Europa, ora è protetto tramite un particolare progetto. L’ibis è un uccello molto socievole, abituato alla presenza umana.
I responsabili dell’oasi avvertono di non dargli da mangiare, in particolare farinacei, pane e simili, che possono farlo ammalare. In particolare consigliano di non farli avvicinare da cani, che potrebbero facilmente ucciderli.
Questi uccelli un tempo erano presenti in massa in Europa, che abbandonavano d’inverno per l’Africa. Da alcuni decenni in tutto il continente sono nati progetti per la loro reintroduzione.
Da Fagagna spiegano che gli ibis sono riconoscibili dagli anelli applicati nelle oasi: bianchi con spirale rossa o neri con spirale azzurra quelli dell’oasi di Quadris, mentre l’ibis trovato a Forni di Sopra aveva due anelli, uno per zampa.
Si tratta di un esemplare dell’oasi austriaca di Burghausen, dove l’animale si sta recando dopo aver svernato nell’oasi di Orbetello. Il volatile, che è seguito grazie a un Gps, si chiama “Theo”, riconoscibile dall’anello numerato 115.
È un maschio di due anni che da qualche settimana si trova nell’alta val Tagliamento. Si raccomanda di non disturbarlo, anche se si lascia avvicinare. Lo scorso anno ben 5 di questi rarissimi uccelli dell’oasi austriaca, sono stati abbattuti da bracconieri in alcune regioni italiane, ma non in Friuli Venezia Giulia.

19 aprile 2017
Fonte: Messaggero Veneto