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L'orso distrugge le arnie. Il danneggiato verrà risarcito

Aprile 2017
Orso a caccia di miele distrugge le arnie nel bosco di borgo Faris
L’animale è la prima volta che fa danni in questa zona. Forse non è lo stesso plantigrado visto nella bassa val Tagliamento



ATTIMIS. Risale con ogni probabilità alla notte tra venerdì e sabato il passaggio dell’orso, con il ribaltamento di diverse arnie, in una zona boscosa e isolata, posta a monte di borgo Faris ad Attimis, nella direzione di Zuc Peschiaris.
Se è la prima volta che si registrano danni procurati dal plantigrado nell’Attimense, non è invece un fatto del tutto insolito che l’orso danneggi le arnie, attirato dal loro contenuto. In passato, però, i fatti di questo tipo si erano registrati ben più a monte, nella zona, comunque non lontana, del Taipanese.
Dell’accaduto è stata informata la stazione della guardia forestale di Attimis, che ha conseguentemente effettuato in questi giorni tutti i rilievi del caso.
Sul posto è stata infatti individuata un'impronta dell'orso e anche ritrovata una “fatta” che potrà fornire importanti indizi, agli uomini del corpo forestale regionale, per capire di quale orso si tratti e se sia già conosciuto o meno. Attualmente in regione si muove, infatti, un unico orso radiocollarato, presente nella zona della bassa val Tagliamento.
Pare molto improbabile, quindi, che possa trattarsi dello stesso animale, anche se per una pronuncia definitiva bisognerà attendere tutte le verifiche del caso.
L’orso, va spiegato ancora, è già stato avvistato altre volte in quest’area, le segnalazioni ci sono state infatti dalla pedemontana in poi.
L’area delle Farcadizze, da Canebola verso la zona di Pulfero, che, in linea d’aria, non è così distante dal punto dove è avvenuto il danneggiamento delle arnie, è in particolare frequentata con una certa regolarità dall’orso.
Usciti dal letargo, gli orsi in questo periodo sono però abbastanza mobili ed è più facile avvistarli rispetto a quanto accade in altri periodi.
La presenza dell’orso, va detto, non desta solitamente preoccupazioni o alcun disagio, poiché il plantigrado non attacca l’uomo, anzi abitualmente se ne allontana o se ne tiene ben distante. Anche le predazioni, infatti, avvengono solitamente di notte e in zone isolate. Per quanto accaduto ad Attimis, prevedibilmente questo fatto seguirà l’iter di altri casi analoghi: fatte tutte le verifiche del caso, il danno viene accertato, imputato alla specie e il danneggiato ha diritto a un risarcimento.
Può essere utile segnalare che l’amministrazione regionale, con il servizio biodiversità, oltre a riconoscere l’indennizzo dei danni per chi li subisse, attualmente mette a disposizione di chi ne avesse la necessità anche dei contributi per dispositivi di prevenzione.

27 marzo 2017

Fonte: Messaggero Veneto